NELL'INDIFFERENZA GENERALE
Alla fine è regnata incontrastata soprattutto l'indifferenza. Il trend generale di una stagione avara di emozioni, e di sogni, non cambia nemmeno di fronte al primo, vero, caso di mercato dell'estate. Fa già caldissimo, c'è nell'aria voglia di fuggire al mare, e i nomi e le piste di calciomercato sembrano già infittirsi. Eppure, di fronte allo strappo evidente, persino plateale, fra la Fiorentina e quello che avrebbe dovuto essere il capitano viola per i prossimi 5 anni, non sembra scuotersi più di tanto praticamente nessuno.
Firenze, del resto, non può che avere il fiatone dopo un'annata così. E le presenze allo stadio lo hanno testimoniato domenica dopo domenica. Dunque cos'altro immaginarsi di fronte a una vicenda ampiamente annunciata e il cui finale sembrava a dir poco scontato? Cos'altro avrebbe potuto fare una platea sfiancata dai risultati, dai rinvii societari sulle linee guida per il futuro e persino da una fiducia non propriamente incrollabile nel proprio allenatore?
Cos'altro avrebbe dovuto dire la tifoseria, al di là dello striscione di ieri (Guarda la foto), davanti a un nuovo botta e risposta a distanza fra uno dei protagonisti del campo e la società, quando nemmeno lo stesso Mihajlovic, fra sabato e domenica, sapeva di quello che era stato l'incontro fra l'entourage di Montolivo e la Fiorentina? Che tipo di effetto può creare una situazione del genere nella Firenze sfinita di oggi? Semplicemente quello sortito oggi, quando il gruppo gigliato si è ritrovato, ovvero la pura indifferenza. Ed è, di per certo, questo il segnale più preoccupante di questa lunga, lunghissima, annata.