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NESSUN DUBBIO TATTICO

di Luciana Magistrato

Nessun dubbio dopo ieri sera. Federico Chiesa meglio esterno alto nel 4-3-3. L'impiego che ne ha fatto il ct azzurro Mancini ieri sera ha messo in luce infatti come le doti del talento viola siano esaltate come esterno alto del tridente, più a sinistra che a destra tra l'altro, che non veda la porta come un orizzonte lontano dalla mediana o da una posizione "decentrata" in quella sorta di 4-4-2 che diventava 4-2-4 in cui Chiesa ha fatto il laterale destro di centrocampo e che lo ha costretto a sacrificarsi non diventando mai decisivo. Inutile chiedergli troppa quantità, se poi a pagare è la sua qualità. Pioli farà buon uso delle indicazioni di ieri sera, sicuramente anche perché i 90 minuti contro il Portogallo (dopo lo spezzone contro la Polonia), così dispendiosi e senza frutti, potrebbero farsi sentire sulle gambe e nella testa, dove vanno sgombrati subito dubbi visto.

Soprattutto basta esperimenti sulla pelle dei giocatori talentuosi anche se, per citare un precedente viola, Sousa lanciò sia Bernardeschi che Chiesa esterni di un centrocampo a cinque poi a quattro poi di una linea a tre dei trequartisti, contribuendo ad accrescerne le qualità e la duttilità (Bernardeschi, nonostante i mugugni, trovò posto in nazionale di Conte proprio grazie a quel ruolo) ma poi, capito il ruolo preciso e le qualità di un giocatore, le sue doti vanno esaltate e non tarpate. Questa prova sbiadita e le insufficienze giuste ma impietose della stampa a Federico Chiesa non cambiano certo il valore del giocatore. Lo sa bene Pioli ma lo deve sapere soprattutto il figlio d'arte, che deve tornare in campo a Napoli sicuro delle sue qualità e del suo ruolo.