NESSUNA POLEMICA
Ci sta che quando da mesi sotto la cenere continuano ad ardere tizzoni pronti a riprendere vigore, ogni piccolo gesto possa essere travisato e possa dare adito ad ulteriori polemiche. Materia quest’ultima della quale Firenze è sempre stata per certi aspetti la regina e che, allo stato attuale, abbonda a ragion veduta da tempo sugli spalti del Franchi. E questo tanto in direzione società quanto nei confronti di squadra ed allenatore, anche ieri invitato più volte ad andarsene. In tutto questo si inserisce l’esultanza di Nikola Kalinic dopo la rete dell’1-0 siglata al 92’, un gol liberatorio (il 18° stagione del croato, che ha già superato il score della sua passata stagione) che il numero 9 viola ha deciso di festeggiare portandosi le mani agli orecchi (prima la destra, poi la sinistra), dando quasi la percezione di voler provocare i 25.000 del Franchi che fino a poco prima avevano fischiato Sousa, il suo mentore, e la squadra.
In realtà, secondo quanto ricostruito da Firenzeviola.it, Kalinic non aveva affatto intenzione di esultare in modo polemico dopo la rete che ha sancito il successo dei viola, considerato peraltro che già in passato il croato aveva avuto modo celebrare le sue reti portandosi le mani agli orecchi. Un gesto, quest’ultimo, ammirato anche non molto tempo fa sia in Fiorentina-Juventus che in Fiorentina-Borussia Mönchengladbach (in entrambi i casi la Viola era passata in vantaggio per 1-0 grazie a lui). E questo giusto per citare gli esempi più recenti. In generale infatti, il croato nel corso delle sue esultanze spesso alterna le movenze viste ieri in campo (che in un altro contesto sarebbero state interpretate probabilmente come un modo di caricare il pubblico presente) con la scelta di alzare le mani al cielo, gesto per certi aspetti più pittoresco che richiama l’esultanza di campioni del presente (Leo Messi e Bacca) e del "quasi" passato (Kakà).