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NICOGOL, SOTTIL SPRECONE, IKONÈ MISTERO. GLI ESTERNI FRA GIOIE E DOLORI

di Sonia Anichini

Ammetto che mi sarebbe piaciuto strapazzare l’Empoli ma mi accontento anche dell’uno a zero perché la cosa più importante era la vittoria e quella è arrivata. Ebbene sì, sono priva di sensibilità e ritengo che quella di ieri poteva essere una partita dal risultato più rotondo ma la Fiorentina come tanti ritengono, Italiano compreso, è sciupona e poco scaltra, fa un gran possesso palla ma poi fa trattenere a tutti noi il fiato fino al fischio finale. Non che ci sia mai stata la sensazione che il nostro avversario potesse crearci dei problemi, ma la stupidaggine involontaria a volte può creare danni e lo aveva già fatto a fine primo tempo.

Devo dire che l’incomprensione fra Saponara e Biraghi che ha portato alla rete empolese, poi annullata dal VAR, ha fatto esplodere lo stadio dalla rabbia e dalla delusione perché ci poteva aprire uno scenario per niente gradevole ma per fortuna la tecnologia ci è venuta in soccorso e la partita è ripresa come se niente fosse successo. Menomale che alla fine possiamo guardare a quell’episodio come alla marachella di due ragazzi, ma è bene tenere la testa sempre vigile perché certe cose non si possono vedere a certi livelli. Il capitano ha trovato poi il modo di farsi perdonare confezionando l’assist per il gol di Gonzalez.

Finalmente il 22 viola ha trovato la strada del gol, sempre troppo pochi però, confermando il buon momento realizzativo che lo aveva visto in rete anche con la sua Nazionale. Trovo che Nico non abbia ancora fatto vedere tutto il suo potenziale e continua a non piacermi il modo in cui enfatizza i falli che riceve anche se spesso portano all’espulsione dell’avversario e per questo sorvolo da pura opportunista. Non vorrei che venisse etichettato come un cascatore ma, spero quanto prima, come un ottimo calciatore e un esterno di grande valore.

Gli esterni, che con l’Empoli hanno giocato quasi tutti, sono un argomento molto caldo perché a molti è saltato all’occhio come Ikoné non sia stato utilizzato nemmeno ieri e le parole di Pradè su un “problemino fisico” del ragazzo non fugano i dubbi, anche perché ha fatto il riscaldamento insieme ai suoi compagni. Non mi è chiaro perché questo giovane che giocava la Champions con il Lille non trovi collocazione nella formazione viola, visto che si è allenato con Italiano anche nella sosta, ma attendo fiduciosa.

Su chi invece la fiducia mi sta svanendo è Sottil: caro Riccardino, per fortuna tua e nostra abbiamo vinto lo stesso, ma perché mai hai sprecato quella bellissima palla a fine gara? Perché non ti ricordi che una squadra è composta da undici elementi e non devi fare bella mostra solo di te stesso? L’allenatore viola ha detto: “se avessimo preso gol dopo il suo errore mi veniva un infarto...e non solo a me” e come dargli torto. Mi dispiace dire questo, ma ritengo che Sottil rischi di bruciarsi con questi atteggiamenti.

Questi tre punti danno un’immagine molto interessante della nostra classifica, considerando anche che abbiamo una gara da recuperare, e mi duole tantissimo che per la prossima trasferta a Napoli non ci sia Torreira. Il giallo contro l’Empoli gli costerà caro e forse sarà Amrabat a prendere il suo posto, come nel cambio di ieri, ma mi hanno rincuorato nel centrocampo le prestazioni di Castrovilli e Duncan. L’aver ritrovato il nostro 10 è un’arma in più per Italiano e rivederlo ormai da diverse partite crescere con costanza non può che farci piacere, ci sei mancato tanto Gaetano! Il rinnovo in questo caso è il giusto sigillo ad una ritrovata sintonia.

Forti del nostro splendido cammino sul campo del Franchi, secondi per rendimento in Serie A, andiamo ad affrontare la trasferta al Maradona con la stessa attenzione che abbiamo prestato all’Inter ma soprattutto facendo la stessa gara. Il goleador di quella serata, Torreira, non ci sarà e allora proviamo a far giocare Ikonè per vedere se riesce a ripagarci dell’errore madornale che fece a Milano.

La Signora in viola