NIENTE ALIBI, CI PENSA ROCCO
Voltare pagina, dopo le polemiche. La squadra dovrà concentrarsi di nuovo sul campo, come ha detto anche il tecnico Iachini a margine della Panchina d'oro. Al resto pensa chi di dovere. E per la prima volta la squadra sente di dover parlare solo di quello, al resto pensa la società. Nonostante i Della Valle abbiano spesso preso le difese della squadra, il più delle volte con dei comunicati o mandando i dirigenti a parlare (Antognoni o Corvino nelle ultime stagioni), è evidente il cambio di marcia del presidente Commisso che in prima persona si butta nella mischia. "Era ora" è il refrain dei tifosi ma anche di ex giocatori e allenatori che avrebbero voluto, nella loro esperienza viola, essere così tutelati. "L'ho fatto anche per Federico Chiesa, per tutti i miei giocatori" ha raccontato ieri Commisso, spiegandomil suo sfogo dopo la partita con la Juve.
Proprio Chiesa e il suo entourage in passato si erano sentiti abbandonati, in particolare dopo le prime accuse di Gasperini di essere un cascatore: in quell'occasione nessuno disse nulla e in seguito sia gli arbitri non tutelandolo sia altri (vedi dirigenti della Spal) si sentirono in dovere di muovere altre accuse (il comunicato viola arrivò solo dopo la polemica ferrarese). Insomma stavolta Commisso ha alzato la voce proprio per lui e per tutti gli altri che in campo danno il massimo e che devono essere tutelati e rispettati. E come non darlo il massimo, per un presidente così? Un presidente che tra l'altro si sta prendendo tutte le responsabilità possibili, come le colpe per aver tenuto Montella e averlo esonerato solo quando non era più possibile andare avanti. Insomma, nessuno distolga l'attenzione da quello che è chiamato a fare (giocare, allenare, scegliere giocatori) perché la società c'è come non mai.