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NIENTE GERARCHIE, Lazzari e Kharja

di Cosimo Lippi

CAPITOLO II

Continua la nostra analisi delle sfide interne allo spogliatoio gestito da Delio Rossi che potrebbero animare questo finale di stagione. "Niente più gerarchie" questo il principio su cui si base la gestione del gruppo e chiunque può avere le proprie chance di cambiare volto alla propria stagione. Ecco la seconda coppia analizzata.

Lazzari / Kharja

Questa coppia è sempre stata in competizione fin dall'inizio della stagione. Forse in estate nella testa di Corvino c'era l'idea di farli giocare insieme, e i commentatori si dissero che si trattava di opzioni valide in una Fiorentina che stava impoverendo la sua rosa stagione dopo stagione. In realtà pochissime le presenze insieme in un centrocampo che giornata dopo giornata ha confermato due pilastri inamovibili come Behrami e Montolivo. Infatti il loro rendimento è strettamente legato alle vicende del partente Montolivo che, progressivamente, avrebbe dovuto passare il testimone ai due rinforzi estivi. Invece anche loro probabilmente lasceranno la Fiorentina, però in questa nuova politica di squadra si potrebbe ipotizzare per loro una piccola rinascita essendo messi alla pari dei più quotati compagni. Proprio Montolivo il primo a doverne fare le spese, ma ancora una volta le assenze condizionano in modo pesante la capacità del mister di disegnare a suo piacimento le formazioni da mandare in campo: con l'assenza di Jovetic e Vargas infortunati, e Amauri per squalifica, il talento di Caravaggio non può essere messo da parte. Per domenica Lazzari sembra in vantaggio sul marocchino: Delio Rossi in fin dei conti ha sempre dimostrato fiducia nel bergamasco, anche se quest'anno sono mancate al giocatore quelle qualità che Allegri voleva portare al Milan. Possibile anche un avvicendamento a partita in corso che non dovrà essere percepito come una bocciatura, ma come uno stimolo che Rossi vuole trasmettere ai suoi uomini, e così potrebbe succedere altre volte prima del 13 maggio. Per entrambi dunque l'occasione di finire la stagione tentando di distinguersi rispetto a quanto visto sin qui, anche se la loro carriera proseguirà lontato da Firenze. Se questo non dovesse motivarli, per la Fiorentina si faranno sempre più difficili le capacità di poter mettere in campo alternative ai titolari fissi e forze fresche da sfruttare nelle ultime 6 partite. E "gerarchie" o "non gerarchie", i due centrocampisti avranno solo dimostrato che non ci sarà posto per loro nella Fiorentina del futuro.