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NO COSTRUZIONE, SÌ CATENACCIO: È UN WEST HAM TUTTO ALL'ITALIANA

di Niccolò Santi

"Il West Ham ha potuto preparare in santa pace la sua finale, noi no": così si era espresso mister Vincenzo Italiano alla vigilia della partita contro il Sassuolo, sottolineando il vantaggio temporale degli Hammers i quali arriveranno all'impegno del 7 di giugno a Praga con dieci giornate di stacco rispetto al congedo dal proprio campionato di riferimento, la Premier League, diversamente dalla Fiorentina che per rifiatare dispone della metà esatta dei giorni. 

D’altra parte però i viola possono contare su una rosa profonda e predisposta al turn over, al contrario degli inglesi i cui titolari risultano praticamente sempre gli stessi. Volendo poi soffermarsi sullo stile di gioco della compagine bordeaux, il possesso palla regna tutt'altro che sovrano. Già, perché i ragazzi di David Moyes figurano penultimi in Inghilterra per efficacia del pressing, dato che ne evidenzia le enormi difficoltà in fase di costruzione. 

Molto deludente anche il numero di passaggi riusciti, statistica che relega i londinesi sedicesimi in Premier. Una delle migliori caratteristiche del West Ham è, invece, l'abilità in fase di chiusura e conseguentemente la spiccata capacità di negare contropiede e tiro all’avversario, non per nulla i londinesi si piazzano sesti per qualità di conclusioni concesse. L'antitesi dei viola, insomma. Si potrebbe quasi dire che i britannici giocano all'italiana e non viceversa.