NOMEN OMEN: E' CACCIA AL COLPO AD EFFETTO
Più che nomi, soprannomi. Il Pirata. Il Fisarmonicista. Il Nino. Il Cacciatore. Il Carrarmato. Pumita. Poveri Mauro Caballero e Demba Ba: a loro manca ancora un nomignolo fatto d'affetto o d'ironia, per dipingerli. Per il resto tinte pittoresche e sorrisi strappati sono all'ordine del giorno. Chiaro: questo poco importa a Eduardo Macia e a Daniele Pradè. Nomi e cognomi possono essere a piacimento, quel che contano sono doti e gol. I soprannomi, però, fanno sognare. Pibe de Oro, Pulce, Papero, Superpippo, Pinturicchio, Pupone, Divin Codino, Abatino, Re Leone. Tutti entrati di diritto nell'immaginario collettivo, come marchi di fabbrica, come segni di riconoscimento eterni. Chissà se, nel Carnevale del mercato viola, spunterà un nuovo idolo per la viola che verrà. El Bandoneista, l'uomo con la fisarmonica, è il Leonida di Lione. Lisandro Lopez, diviso tra un rinnovo che non arriva ed i sogni di mercato della Fiorentina: a giugno si libera, l'OL deve muoversi ora se non vuol subire l'assalto viola. Da un violino alla fisarmonica, cambia il suono ma la storia insegna che lo strumento più importante resta sempre quello del gol. Poi El Nino, per la piccola statura ma altresì per le fattezze fisiche non certo da marcantonio. Gaston Ramirez, tanto vicino in estate, quanto lontano adesso: al Southampton, però, non ha conquistato i cuori dei tifosi ed un addio non è da scartare. Il Cacciatore è invece Klaas-Jan Huntelaar, che al Milan non hanno capito ma che con lo Schalke segna gol come pioggia. Non rinnova il contratto in scadenza a giugno, ci pensa la Lazio ma l'ostacolo è il maxi ingaggio. A proposito d'estate: lo status d'extracomunitario, impedisce l'assalto al Pirata, Hernan Barcos, ventottenne argentino del Palmeiras. Per giugno, però, si può fare. Piace tanto anche Rogelio Funes Mori, Pumita del River Plate: la presenza a Firenze di Daniel Passarella, presidente dei biancorossi, può essere segnale interessante a riguardo, così come le strizzate d'occhio viola al Tanque, German Denis, corazziere dell'attacco atalantino. Poveri, allora, il talentuoso classe '94 Mauro Caballero, paraguaiano del Club Asuncion e ora diviso tra Porto e Fiorentina, e l'ariete del Newcastle, Demba Ba. Più nomi e cognomi, che soprannomi. Poco cambia, però. Quel che contano, sono i gol.