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NON SARA' MICA COLPA DEI TIFOSI?

di Sonia Anichini

Ormai a Firenze non si parla quasi più di calcio, si pensa alla Fiorentina che sarà, visto che quella attuale fa paura, e della contestazione che persiste come conseguenza di questa pesante situazione. Che giornata di passione abbiamo vissuto anche ieri! Sarà stata la temperatura primaverile, ma la Viola ha disputato una partita soporifera, inconcludente quasi fossi un allenamento, brutta quanto basta per scatenare l’ira dei tifosi e menomale che in extremis Kalinic rimedia quella che sarebbe stata l’ennesima beffa.

E’ diventato molto doloroso andare allo stadio, sia per lo spettacolo deludente che ci viene propinato da tempo, sia per i continui diverbi fra coloro che portano avanti la contestazione e coloro che sono contrari. Uno sfinimento dal campo agli spalti! Sono però contrariata da alcune dichiarazioni rilasciate da Chiesa e Tello che ci fanno presente come sia difficile giocare in questo clima, che chiaramente non è il primo caldo.

Credo che sia il caso di smetterla di trovare alibi e prendersi ognuno le proprie responsabilità, perché noi preferiremmo in assoluto andare a vedere le partite e cantare felici a pieni polmoni per sostenere la nostra squadra.

Non pensano di essere loro stessi causa di questo malumore? A me non interessa che poi tutti rimarchino che il tifoso paga, che se vede uno spettacolo che non gli piace può fischiare, preferirei che si impegnassero tutti di più. Sousa si para dietro ai calciatori che non sono arrivati (sul concetto ha pienamente ragione, ma deve fare il suo lavoro al meglio), i calciatori si cullano su un allenatore demotivato sul quale fare “scaricabarile”, la società è sempre più distante e cerca di distrarci presentando il plastico dello stadio che, personalmente, m’interessa zero. E’ colpa nostra se le cose non vanno bene? E' colpa nostra se Corvino ha comprato un sacco di mezzi calciatori? E' colpa nostra se la dirigenza ha tenuto un allenatore scocciato? E' colpa nostra se abbiamo perso ogni ambizione solo a febbraio? Dovremmo essere contenti ed applaudire come delle scimmiette ammaestrate? Qualcuno può non essere d’accordo sui toni della contestazione, ma credo che trovare qualcuno che non è arrabbiato sia un’impresa ardua. Se esistesse un sistema per misurare la rabbia, ieri sarebbe esploso nel momento in cui l’allenatore ha tolto Bernardeschi per far entrare Badelj. Cosa gli passi per il capo, non lo so, ma mi auguro che non ci sdegni il nostro numero 10.

E’ un effetto domino, una somma di errori e di comportamenti sbagliati che sta straripando in una delusione che nessuno si sarebbe mai immaginato. La mia tristezza non mi fa nemmeno percepire che la vittoria contro il Cagliari ci ha avvicinato al Milan e all’Atalanta che hanno perso in questo turno di campionato.

 

La Signora in viola


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