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NON SPARATE SUL... TERZINO

di Luciana Magistrato

Terzini...che dolori. Proprio quando si pensava che, con Laurini e Biraghi, fossero arrivati due elementi provenienti sì da due squadre retrocesse ma con buone qualità, eccoci di nuovo a parlare dei disastri commessi dai terzini. Laurini in questo caso non c'entra, perché Pioli ha preferito ritornare alle maggiori capacità offensive di Gaspar che, unite a quelle già ammirate di Biraghi, potevano essere la chiave contro una squadra sulla carta certo non favorita e contro una difesa "vecchia" come quelle appunto del Chievo. Mai errore fu più grave, soprattutto nell'atteggiamento. Eppure su Biraghi, che ha fatto più danni della grandine, non è il caso di sparare addosso ricordando come, nelle partite passate, ha dimostrato di avere grinta e coraggio superiori ad altri compagni arrivati con maggiori aspettative. E soprattutto qualità tecniche migliori a quelle di Maxi Olivera, relagato infatti in panchina da Pioli dopo l'arrivo dell'ex Pescara che ha fatto molto bene sia nelle gare in casa che a Torino, al di là dei risultati.

Non un fuoriclasse, per carità, ma un buon giocatore che, arrivato tra lo scetticismo, vuole dimostrare il suo valore a tutti i costi e ricambiare la fiducia del club lottando su ogni pallone, correndo come un pazzo e puntando sul suo piede buono sui calci piazzati che divide sempre con Veretout. Ma ieri forse ha voluto strafare, stringendo i denti dopo una settimana non al meglio vista la distorsione alla caviglia rimediata con l'Atalanta ed ha trovato, dall'altra parte, un Castro che metterà un cerchietto rosso sulla data di ieri, come una delle sue migliori partite. Così dalle stelle, Biraghi è passato alle stalle come accade sempre quando i confini sia dei singoli che della squadra sono labili e per fare risultato serve sempre il miracolo. Però una brutta partita non può relegare Biraghi ad essere il giocatore "scarso e retrocesso" dopo il buon avvio e forse l'errore è stato anche del tecnico che non ha visto la poca lucidità del giocatore contro il Chievo; alle prime avvisaglie insomma avrebbe dovuto sostituirlo ma -evidentemente -la fiducia in chi lo avrebbe dovuto sostituire è ai minimi termini. E Biraghi fino alla fine, per riscattare gli errori sui gol, ha provato a fare il massimo con il risultato di calciare alle stelle una punizione da sfruttare meglio, segnale della sua giornata storta. Insomma, è proprio il caso di dirlo, come in un sallon del far west: non sparate sul...terzino.