NOVEMBRE-DICEMBRE, Parte l'era Delio Rossi
Novembre inizia con una gradita notizia per i tifosi: Sinisa è esonerato (per lui è fatale la sconfitta di Verona), al suo posto il prescelto dalla piazza Delio Rossi. Il sette dicembre, dopo una giornata post gara di Verona a dir poco convulsa, esce il comunicato che a quel punto conferma le certezze: Delio Rossi è il nuovo allenatore della Fiorentina. E' lui il salvatore della patria, eletto a furor di popolo a comandante della barca viola. La prima gara è da bollino rosso col Milan e va anche piuttosto bene nonostante la superiorità rossonera. Il pareggio 0-0 è un buon viatico, si pensa, per il proseguimento della rivoluzione. Firenze si riscopre innamorata della sua squadra, in trenta mila vanno alla prima di Delio. La settimana dopo è però già scontro fratricida per il tecnico romagnolo: si va a Palermo, città che ha lasciato non senza rimpianti e squadra che ha lasciato con qualche malcelata polemica col presidente. Finisce male: 2-0.
I viola denunciano i soliti problemi: mancanza di carattere, di fiducia e confusione tattica. Rossi si scontra già con la dura realtà: la Fiorentina è una squadra malata, e chi pensava che bastasse cambiare allenatore si accorge già che la medicina è troppo leggera, serve lavorare in silenzio e con costanza per uscire dalla crisi. La partita successiva è quella contro gli odiati rivali della Roma. L'ambiente è in subbuglio, Rossi idem. Tutti in ritiro "non punitivo". Una sorta di ritiro spirituale per preparare al meglio la gara. Intanto Cerci si improvvisa broker immobiliare con un blitz in una non meglio identificata località spagnola per risolvere il contratto di una villa a Formentera. Torna in ritardo e viene messo fuori rosa contro la Roma. In casa, i viola, vincono tre a zero, ma il risultato è bugiardo e figlio degli episodi. Juan viene espulso al quattordicesimo e, nonostante questo, i giallorossi giocano meglio ma patiscono la fragilità difensiva. In quel momento però non si guarda il pelo nell'uovo, il tre a zero è risultato straordinario: Delio prende e passa alla cassa, torna il sereno sul cielo fiorentino, anzi torna il viola, come documentato dalle foto esclusive del nostro sito (guardale qui).
L'allegria, così come il particolare colore del cielo, dura poco. Già la partita dopo si torna alle stalle: a Milano contro l'Inter la Fiorentina pare molle, non in partita, quasi distratta. Il risultato è scontato: altra sconfitta senza gol in trasferta. E' il momento più basso della breve gestione Rossi, la squadra è di nuovo a terra, le polemiche già alle stelle. La gara dopo è con la rivelazione Atalanta in casa. Finisce con un pareggio spettacolare solo per gli spettatori non interessati, i tifosi viola si arrabbiano per la scialba prestazione (e questa volta in casa), gli atalantini per gli errori arbitrali che, a prescindere da valutazioni di parte, oggettivamente favoriscono la Fiorentina. L'Ultima gara di dicembre è il derby "salvezza" contro il Siena a Siena che termina 0-0, un'altra trasferta senza gol per i viola, ma il punto è, nella pochezza di questo 2011, comunque positivo.
Il terribile 2011 finisce così, il primo scorcio di campionato con Delio Rossi anche. La Fiorentina è malata, non riesce a vincere due partite di fila e l'entusiasmo dei tifosi da una parte, la fiducia dei giocatori dall'altra, è ai minimi storici. A questo punto non resta che sperare nel mercato di gennaio, nel 2012, e nella buona sorte, perché la Fiorentina del 2011 è troppo brutta per essere replicata anche soltanto per un mese, figuriamoci una stagione, un anno o un ciclo.