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NUOTANDO IN UN MARE DI DUBBI

di Dimitri Conti

Anche l'osservatore più attento, in questo momento, si sentirà messo all'angolo dal rimbalzare di voci, notizie e atti che si stanno susseguendo in queste frenetiche ore di racconto del calcio professionistico italiano, e delle sue speranze di poter ripartire. Speranze che, sempre bene chiarirlo, riguardano quasi esclusivamente la Serie A e i suoi enormi interessi economici in ballo (diritti tv su tutti), mentre la Serie B e, soprattutto, la Lega Pro sembrano decisamente più arrese a dover fare i conti con un'interruzione definitiva della stagione sportiva 2019/20, ed una decisione a tavolino - chi più chi meno - delle sue sorti. Anche se, nelle ultime ore, anche la Serie A sta cominciando a tendere un orecchio in quella direzione.

Nella giornata di ieri, da parte della FIGC soprattutto, sembrerebbe essere stato recepito il messaggio governativo e del CONI, tramite il suo numero uno Malagò: il calcio italiano si attrezzi per pensare ad un piano B, nel quale non sia possibile concludere la stagione tecnicamente ancora in corso entro i termini pre-stabiliti. Ecco che allora la federazione, nel continuare comunque fermamente a perseguire l'obiettivo di rimettere immediatamente in piedi il palcoscenico visto che da voci di corridoio starebbe valutando un ulteriore slittamento in avanti della deadline stagionale già prorogata al 2 agosto, comincia a pensare come fare in caso di stop imposto dall'autorità.

La risposta si chiama: cristallizzazione della classifica all'ultimo turno valevole (da chiarire qui se si tratterà della 25^, della 24^ o ancora della media punti) con - si dice - nessuna assegnazione dello Scudetto ma solo delle piazze europee e delle retrocessioni, con queste ultime che - stando alle ultime indiscrezioni - dovrebbero essere regolarmente tre e non due come ventilato. In tutto questo la Fiorentina non è toccata direttamente dagli sviluppi più profondi, ma a poche ore di distanza dal messaggio di Spadafora in cui apriva anche all'ipotesi di dare ok all'utilizzo dei centri sportivi per gli atleti dei club - con tutta l'organizzazione del caso - il club viola, e con lui Commisso, deve far di conto con la possibilità che la ripartenza venga coercitivamente bloccata. In attesa di nuove indicazioni dalla riunione di oggi in Lega, di un protocollo che sia giudicato all'altezza dal Comitato tecnico-scientifico (il calcio deve ancora dotarsene) nuotiamo ancora tutti in un mare di dubbi. Qualcuno ha visto un faro?


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