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NUOVI DETTAGLI, VECCHIE LACUNE

di Tommaso Loreto

Qualcosa in termini di novità tattiche si è pure intravisto. Non che sia stata operazione da niente, tra uno sguardo rivolto al settore più caldo del tifo e un altro ai fulmini che apparivano sopra la Maratona prima che iniziasse a diluviare, ma sono tempi grigi quelli che vive la Fiorentina. Nella prima uscita della sua seconda avventura in viola Montella centra il risultato più gettonato della stagione: un altro pareggio che adesso innalza le statistiche a quota 16.

Eppure nei novanta minuti contro il Bologna si sono visti primissimi ritocchi da parte dell'Aeroplanino a quella che era la disposizione consueta. Una difesa spesso a tre nella quale Ceccherini è parso a suo agio tanto quanto Milenkovic, un centrocampo nel quale soprattutto Veretout è stato chiamato a fare il play-maker e un Chiesa alternato tra percorrenza a tutta fascia e inserimenti centrali. 

Una Fiorentina forse più rapida rispetto all'immediato passato, in grado anche di costruirsi occasioni interessanti (ma né Simeone né Muriel ieri hanno avuto la giusta cattiveria sotto porta) pur con le lacune già consolidate nel tempo. Se è vero che in mezzo i due francesi tutto sommato non hanno demeritato (meglio di Gerson al solito evanescente) è altrettanto reale quanto anche Montella avrebbe gradito un regista e quanto sulla corsia esterna mancina non sempre capiti la domenica giusta per Biraghi.

Soprattutto il nazionale diventa l'ago della bilancia nei cambiamenti di modulo a seconda della fase di gioco, ieri in pratica la Fiorentina è partita con un 4-4-2 che spesso diventava 3-5-2 proprio per l'avanzamento di Biraghi. E soprattutto lui ha sofferto negli approvvigionamenti in area di rigore per gli attaccanti, con scarsa precisione al cross. Sotto questo profilo non ci sarebbe da stupirsi se Montella dovesse apportare ulteriori modifiche, fermo restando il problema irrisolvibile di un regista che non c'è e che probabilmente continuerà ad essere Veretout

E' ovvio che la Fiorentina di Montella non poteva esser già trasformata dopo pochi giorni, ma il punto in vista dell'appuntamento del 25 aprile (unico senso rimasto alla stagione) è che determinati problemi non potranno essere risolti con un semplice cambio di allenatore. Motivo in più per augurarsi che da qui a Bergamo i viola sappiano nascondere al meglio le pecche che soltanto un nuovo mercato (nel quale arrivino elementi adeguati alle idee di Montella) possono cancellare.