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OBBLIGATI AD ATTENDERE

di Mattia Verdorale

Non segnare rende tutto più difficile. È questa la frase che è stata ripetuta più volte dai volti, che nel post partita di Fiorentina-RFS, si sono presentati di fronte alla stampa per le interviste, a partire da Vincenzo Italiano che per primo ha messo l'accento su questo problema, evidenziato poi anche da capitan Biraghi, da Gollini e da Sottil che in coro hanno ripetuto "Manchiamo di cattiveria e di freddezza sotto porta". Il pareggio con il Riga ha sottolineato ancora di più come la Fiorentina da inizio stagione faccia maledettamente fatica a trovare la via del gol ed è normale che sul tavolo degli imputati siano finiti coloro che in questo momento stanno mancando di concretezza là davanti e che per di più stentano anche nelle prestazioni.

Probabilmente quello da cui anche lo stesso Italiano si aspettava di più è Ikone, che giovedì sera ha ricevuto anche qualche fischio al momento del cambio, segno che per alcuni il tempo comincia a stringersi. Questo lo ha capito anche il direttore sportivo viola Daniele Pradè che oggi in conferenza ha detto che "la Fiorentina è obbligata ad aspettarli" riferendosi non solo al francese, ma anche a Cabral e a Jovic, anche loro finiti nel mirino. È vero che la squadra viola costruisce tanto (è quella che ha tirato di più in tutta la Conference League) ma è altrettanto reale come i tre attaccanti viola non riescono a concretizzare i palloni che vengono lavorati per loro.

Tutti godono della piena fiducia da parte della società e dell'allenatore che aspettano e sperano nella scintilla che possa invertire la rotta. Purtroppo sono anche i numeri a inchiodare i tre: in 28 partite giocate con la maglia viola Ikone ha collezzionato solo 1 gol e 2 assist. Cabral in 22 presenze ha segnato 3 volte e fatto 2 assist e infine Jovic su cui, complici anche le alte aspettative, fluttua un po' di scetticismo dopo una sola rete segnata, il rigore sbagliato con la Juve, qualche errore di troppo sotto porta. Oltre ad attendere il rientro di Nico Gonzalez di cui si incomincia a sentire e a vedere la mancanza, la Fiorentina, obbligata ad aspettare, rimane con la speranza che già a Bologna uno di loro tre riesca a sbloccarsi.