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OCCHIO ALLE SPALLE (MA SENZA BUTTARE TUTTO VIA)

di Andrea Giannattasio

La sconfitta della Fiorentina in casa contro l’Atalanta e la vittoria, se pur faticosa, oggi del Genoa contro il Cagliari (assieme a quella clamorosa del Lecce al San Paolo) deve rappresentare un piccolo campanello d’allarme in casa viola. La classifica, sia chiaro, non è certo disastrosa e il margine che Pezzella e compagni possono vantare sulla formazione di Nicola è ancora cospicuo (+6 punti) eppure la cosa peggiore che possono fare i viola è quella di sottovalutare il rischio di ritrovarsi ancora una volta a dover lottare fino alla fine del campionato per la salvezza. L’esempio dell’anno scorso, dove la matematica permanenza in A è arrivata solo alla 38ª giornata, è dietro l’angolo e perseverare in questo pericoloso flirt con la B sarebbe diabolico. Visto e considerato che proprio con i rossoblù e i salentini (ma con i giallorossi manca ancora la gara di ritorno) i toscani sono persino in svantaggio negli scontri diretti.

I dirigenti della Fiorentina sembrano saperlo già molto bene, visto che ieri il primo a parlare della necessità di “guardarsi alle spalle” è stato il diesse Pradè, intervenuto nel post partita. Ne è consapevole anche Beppe Iachini, che ha raccolto una squadra a fine dicembre a +3 sulla terzultima e che fino a pochi turni fa l’aveva risollevata fino a portarla ad avere dieci lunghezze di vantaggio sul Genoa. Adesso la corsa verso una nuova fase di tranquillità (possibilmente, stavolta, quella definitiva) è di nuovo ripartita: archiviati i ko con Inter, Juventus e Atalanta (seconda, prima e quarta in questo campionato e, in quello precedente, quarta, prima e terza, giusto per rendere l’idea), da Marassi deve partire per i viola un nuovo campionato. Il vero girone di ritorno, dove nell’arco delle quindici partite che mancano da qui alla fine della stagione la Fiorentina è chiamata a ottenere altrettanti punti, se non qualcosa di più. Magari il più in fretta possibile visto che ridursi sempre all’ultimo non è mai il massimo.

La cosa peggiore da fare, in questo momento, sarebbe vanificare con critiche e polemiche eccessive quanto di buono (e c’è stato) fatto fino ad ora dalla Viola che ha iniziato il 2020 sulle ali dell’entusiasmo del cambio in panchina e di un mercato faraonico che fa solo ben sperare per il presente e il futuro: il nuovo anno non solo ha aumentato il margine della squadra sulla zona rossa (da +3 all’attuale +6, dicevamo) ma ha portato in dote anche una nuova solidità difensiva (con l’Atalanta sono stato subìti i primi e unici gol su azione in campionato) e giocatori trasformati (Chiesa e Lirola su tutti). Ecco perché il voler a tutti i costi gettare a mare quanto costruito da Iachini e il suo staff in questi mesi potrebbe rappresentare un esercizio masochistico. Di certo il peggiore da mettere in pratica ad appena una settimana da una gara delicata come quella di Marassi contro la Samp.