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ODRIOZOLA ED UNA CRESCITA EVIDENTE ANCHE NEI NUMERI: ORA SERVE CONTINUITÀ

di Alessio Del Lungo

Dal primo momento in cui è arrivato alla Fiorentina, i tifosi viola hanno riposto grandissime aspettative su Alvaro Odriozola. Il terzino destro, proveniente dal Real Madrid, non aveva avuto grandissimo minutaggio nelle sue recenti parentesi con i Blancos e con il Bayern Monaco, ma le sue qualità non sono mai state messe in discussione. Per lo spagnolo l'approdo in Serie A è arrivato in un momento importante della sua carriera, all'età di 25 anni e con la necessità di dimostrare a tutti il suo valore per meritare palcoscenici importanti da assoluto protagonista. Nell'intervista di oggi, concessa ai canali ufficiali del club, l'allenatore Vincenzo Italiano ha sottolineato come sia cresciuto tanto nell'ultimo periodo e stia dando un contributo sempre più fondamentale alla causa viola.

Adattarsi al nostro calcio non è semplice neanche per chi, come Odriozola, ha già giocato in Liga e Bundesliga con squadre favorite per il titolo e così, inizialmente, il numero 29 della Fiorentina un po' di fatica l'ha fatta. A testimoniarlo sono i dati su quanto è stato impiegato: 65' con l'Atalanta, 80' con il Genoa, 25' con l'Inter, 90' con l'Udinese e 77' con il Napoli. Le difficoltà non erano tanto in fase offensiva, dove, malgrado un solo assist fornito, ha sempre spinto con frequenza, ma in quella difensiva dove non era ancora entrato nei meccanismi tattici del tecnico. La gara spartiacque è stata quella di Venezia, dove Odriozola è stato sostituito all'intervallo dopo un pessimo primo tempo nel quale ha rischiato anche il doppio giallo e la conseguente espulsione. Da lì ha abbassato la testa ed iniziato a pedalare per riconquistare la fiducia di Italiano e piano piano ci è riuscito: con il Cagliari è rimasto in panchina tutta la partita, con la Lazio è entrato 19', con lo Spezia ne ha fatti 31 e poi, contro Juventus e Milan, è partito titolare senza essere sostituito. La strada intrapresa è quella giusta, adesso deve riuscire a dare continuità, che spesso è la parte più difficile.