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OLIVEIRA A FV, Chiesa resti sereno. Cascatore...

di Luciana Magistrato

“Non c’è peggior etichetta che quella di cascatore” dice Lulù Oliveira in esclusiva a Firenzeviola.it, commentando il rigore-limite dato a Federico Chiesa contro l’Atalanta, che gli sta costando tante polemiche, e riportando quella che è stata la sua esperienza: “Personalmente ho pagato a lungo un episodio con la maglia del Cagliari guarda caso contro i viola e l’anno dopo ero proprio a Firenze. I tifosi avevano fatto anche la canzoncina su questo fatto. Ma chi fa l’attaccante sa che può capitare. La prima cosa che pensi rincorrendo la palla che magari ti è sfuggita è di buttarti e a me capitò una sola volta che però in seguito mi ha dato problemi con gli arbitri perché in maglia viola poi non mi fischiarono più rigori a favore, anche quando erano netti. Non vale la pena simulare, è un attimo che costa caro, ma spesso è l’istinto, non la malafede”.

Inzaghi e tanti altri ne hanno fatto un punto di forza, è un’auto-protezione o furbizia?
“Un attaccante deve essere tutelato, soprattutto quando sei veloce e ci possono essere contatti, cercati o meno. Spesso serve furbizia e può portare un vantaggio ma in linea di massima rischi che non ti diano più un rigore”

Dell'episodio di Chiesa cosa pensa?
“Una volta ti danno qualcosa, altre volte te lo tolgono, come è successo questa settimana alla Fiorentina. Deve continuare a giocare così, con questo ritmo, conosco lui e il padre e so che lo consiglia per il meglio, senza fargli montare la testa. Lui è una chiave importante per la Fiorentina. Ma va lasciato tranquillo, deve esserlo lui stesso, è in forma, lavora per esserlo, ha dribbling, velocità e tiro. Se avresse il colpo di testa sarebbe completo (ride, ndr). Se è furbo afferma che non c’è stata malafede da parte sua, ma sono episodi che capitano, potrebbe chiedere scusa se crede”.

Ma lei lo fece dopo quell’episodio? 
"E’ importante chiedere scusa all’arbitro, io volevo anche farlo ma i miei compagni mi dissero di lasciare stare. Quando vidi Toldo uscire verso di me, la prima cosa è stata di buttarmi. E da lontano sembrava rigore, poi da un’immagine da dietro si vide che non c’era fallo. Ora con il Var e tutte le immagini a disposizione difficile sfuggire, anzi rischi un’ammonizione”

Il Var lei a Malta lo vorrebbe?
“Magari, guarda, avrei fatto tre vittorie su tre al Floriana. L’unica sconfitta che ho avuto infatti manca un rigore che non ci è stato dato e che avrebbe portato anche all’espulsione del portiere. Con un uomo in più voglio vedere se poi le cose sarebbero andate come invece sono andate, visto che poi abbiamo perso”.

Consigli a Chiesa, infine?
“Di stare tranquillo e sereno come è sempre. E di dare soddisfazioni ai tifosi viola, sempre nel mio cuore”.