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OLTRE IL RECORD: CONTRO IL SIVASSPOR PER RISCRIVERE LA PROPRIA STORIA EUROPEA

di Alessandro Di Nardo

Numeri alla mano, questa Fiorentina è già da record: il successo ottenuto due settimane fa nella gara di ritorno contro lo Sporting Braga è infatti il sesto consecutivo in Conference League per i viola; nei novantasette anni di storia del club di viale de’ Fanti non era mai successo di mettere insieme un filotto del genere in campo europeo. Contro il Sivasspor, la formazione di Vincenzo Italiano può andare oltre ed aumentare ancora la striscia di vittorie internazionali.

Una serie positiva iniziata il 6 ottobre in quel di Edinburgo, con un 3-0 senza appello contro gli Hearts; successivamente, in ordine, sono cadute di fronte ai viola di nuovo gli Hearts (al ritorno), l’Istanbul Basaksehir al Franchi, l’RFS Riga ed il Braga per due volte nei playoff di febbraio. Una sfilza di vittime certamente non di prima fascia, che non deve però svalutare troppo il primato di questa Fiorentina: se è innegabile che nelle passate competizioni europee quasi sempre gli avversari avevano ben altro blasone -l’ultima Fiorentina che infilò un filotto considerevole di vittorie in campo internazionale fu quella del 2009/10 targata Prandelli, che in Champions vinse per due volte contro Liverpool e Debreceni ed una volta col Lione- è pur sempre vero che la squadra di Vincenzo Italiano sta  con merito acquistando una caratura europea.

In Conference il livello delle squadre, seppur non nobili,  non è infatti da sottovalutare e la Lazio di Maurizio Sarri ne sa qualcosa. Nella “middle-class” europea questa Fiorentina ha dimostrato di poter fare anche la voce grossa, tant’è che i viola sono il miglior attacco della competizione con 21 reti realizzate (2,63 di media a partita) ed hanno il capocannoniere della competizione (Luka Jovic, a sei centri). Ora che Biraghi e compagni sembrano aver ritrovato serenità anche in campionato, arriva un avversario sulla carta abbordabile ma da prendere con le pinze: col Sivasspor la Fiorentina gioca per riscrivere la storia e centrare gli ottavi di una competizione europea, traguardo che manca da otto anni.