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ONORE AL D.S. CHE CI METTE LA FACCIA E NON A CHI SCAPPA DALLA PORTA SECONDARIA

di Sonia Anichini

Ho la sensazione che ci raccontino un po’ di bugie, ma capisco che non possano fare diversamente perché a volte si dicono a fin di bene. Però è anche vero che non ci si può più nascondere dietro un dito e per molti tifosi le manfrine della famiglia Chiesa hanno portato ad un solo risultato: game over! Dissento pertanto in modo categorico con quanto detto da Pradè “si sta facendo un caso troppo grande” perché i presupposti portano solo in una direzione e il caso non è grande ma grandissimo. Lo sfinimento emotivo è tale che mi auguro che si levino tutti, padre, figlio e c., dal nostro orizzonte, che lascino Firenze fra gli sberleffi dell’intera città che li ha accolti, coccolati e amati. Mi innervosisce questa odiosa tecnica dei calciatori di mettersi a fare le bizze per forzare la cessione e, se lo posso capire da un procuratore in cerca di mega parcella, mi indispone da parte di un padre che dovrebbe anche educare alla correttezza morale il figlio, padre che inoltre ha giocato, vissuto e risiede nella nostra città. In questa ottica mi piacerebbe che Rocco facesse decantare Federico fra panchina e tribuna al fine di fargli passare il malessere mentale, ma poi mi chiedo quale beneficio ne avrebbe la Fiorentina.

E’ sicuramente un gran calciatore, è fuori discussione, e i discorsi tipo “è solo un buon giocatore, se non segna vale poco, non è incisivo” mi paiono la novella della volpe e l’uva. Credo però che caratterialmente sia molto fragile e i suoi tormenti siano solo strumentalizzazioni atte a rompere con la Viola. Che abbia rotto è una certezza e la mia paura è che dalla prossima partita che giocherà, se guarisce, comincerà anche a prendere dei sonori fischi dagli spalti. I mugugni si sono già sentiti ma, visto il progredire della telenovela, penso che la frattura sia netta e ai tifosi non piace essere presi in giro da questo ragazzino e da chi lo manovra. Il Direttore Sportivo ieri mi è sembrato molto disponibile ai chiarimenti anche se penso che non avrebbe potuto dire niente di diverso. Ha ribadito che ci sono spiragli per il rinnovo di Federico, che comunque ha ancora un contratto di oltre due anni, ed è basilare che dia il suo contributo in campo. Staremo a vedere, anche se credo che Chiesino la prossima stagione sarà altrove, ma apprezzo molto chi ci mette la faccia, soprattutto nelle difficoltà, e non fugge dalla porta secondaria.

La cosa sulla quale credo fermamente a Pradè è quella relativa al futuro della squadra perché, come ha ribadito, “andremo a prendere calciatori forti”. Ci credo perché la nuova dirigenza ha voglia di fare bene, è presente ogni volta che c’è bisogno, fa sentire la sua voce e si preoccupa di gestire le cose in prima persona. Commisso è di nuovo a Firenze e deve lavorare molto ci ha fatto sapere. Ha detto di non aver partecipato al famoso incontro, mi permetto di non crederci visto che erano nello stesso albergo, ma mi è piaciuto il suo rimarcare che la Fiorentina “è una squadra e la squadra deve giocare insieme” facendo forse capire che il protagonismo del bambino col broncio non deve andare a discapito del gruppo. Sul verbo giocare però dovrebbe fare due paroline anche con Montella perché le ultime prestazioni sono state imbarazzanti. Forse il Mister tirando “la bomba” sulle condizioni di Chiesa ha voluto distogliere l’attenzione dal disastro tecnico-tattico della Fiorentina a Verona?

La sua uscita, l’ho detto subito, non mi è piaciuta ma è chiaro che il problema Chiesa esiste e non ha trovato ancora una definizione. La cosa però che mi preme di più è tornare a pensare al campo e alla difficile partita che abbiamo sabato contro il Lecce al Franchi. Non dovrebbe essere uno scontro da farci venire il cardiopalma ma, quando le acque sono instabili, è bene concentrarsi e remare tutti dalla stessa parte per arrivare alla meta.

La Signora in viola