ORGOGLIO, CARATTERE... E PAURA
E' ancora l'orgoglio, e il carattere, la prima caratteristica di questa Fiorentina. Capace di confermare la cabala statistica di quattro anni fa quando, usciti dalla Champions, i viola espugnarono il San Paolo. Orgoglio e carattere per una squadra che non avrà giocato la sua miglior partita di sempre, ma che è stata capace di tirare fuori il guizzo vincente al termine di una partita come minimo particolare.
Orgoglio e carattere di un portiere in grado di tenere la squadra su con interventi a ripetizione nel primo tempo, di un mediano come Aquilani che è cresciuto minuto dopo minuto nel secondo tempo e degli esterni Cuadrado e Joaquin anche loro usciti alla distanza. Orgoglio e carattere per una Fiorentina che con un colpo di reni finale (e qualche gol di troppo divorato da Matri) ha saputo raccogliere tre punti d'oro. Se la lotta al terzo posto non è ancora così alla portata è indubbio che il discorso resti aperto.
Orgoglio e carattere che, tuttavia, tornano a scontrarsi con la paura. Quella vissuta giovedì sera per l'espulsione di Gonzalo, o quella vissuta il 5 gennaio scorso quando Rossi uscì dolorante dal campo. O ancora quella avvertita a inizio settembre quando proprio Gomez rimase a terra. Stavolta il ginocchio del tedesco è il sinistro, e le primissime sensazioni filtrate quanto meno votate all'ottimismo (LEGGI QUI). Ma la paura resta, costante, intatta dal momento in cui Mario si è toccato dopo la torsione e la caduta dell'avversario sulla gamba. Quasi a ricordare a tutti che, quest'anno, qualcosa deve pur sempre andare male.