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PAGELLE, Jo-Jo è il Fenomeno della serata

di Matteo Magrini
Frey: Subito chiamato in causa dopo 15', si fa trovare pronto su una velenosa punizione rasoterra di Mati Fernandez. Non si può dire lo stesso in occasione del goal portoghese. Joao Moutinho calcia bene, ma sul palo che il portierone francese mai dovrebbe scoprire, il suo. Un errore grave per un campione come lui. Nel secondo tempo si riscatta con un'uscita bassa che sventa una situazione difficile  e si guadagna mezzo voto in più. UMANO - 6
 
 
 
Comotto: Sarà che l'arrivo di De Silvestri lo ha messo sotto pressione, ma è esageratemente nervoso, oltre ad arrivare sempre in ritardo nelle coperture. Quando Djalò si allarga dalla sua parte lo salta con troppa facilita. Nullo, praticamente, il suo apporto in fase offensiva nei primi 45'. Qualcosa meglio nella ripresa, quando tutta la squadra cresce violentemente, ma lui non sembra essere al livello dei compagni. FRASTORNATO - 5
 
 
 
Gamberini: Soffre la velocità delle punte lusitane, ma è comunque sempre attento e preciso nelle chiusure, anche se un paio di volte arriva leggermente in ritardo. sulle palle alte domina. Nel secondo tempo è prodigioso un suo recupero in scivolata quando Djalò stava per calciare in porta da pochi passi. Quasi il vero Gambero. GIGANTE - 7
 
 
 
Dainelli: Stesso discorso fatto per il suo fedele compagno di reparto. Attento e determinato sulle palle alte, va in diffcoltà quando entra in gioco la rapidità. E' concentrato e grintoso come poche volte lo abbiamo visto lo scorso anno. Le voci di mercato, più che disturbarlo, sembrano averlo trasformato in positivo. Non sbaglia un intervento. PERFETTO - 7
 
 
 
Gobbi: Male, come il suo collega Comotto. Spinge poco e male, e l'intesa con Vargas praticamente non esiste. Lo Sporting spesso attacca dalla sua parte, soprattutto con Liedson che si defila sulla destra e con troppa facilità sorprende il terzino viola e Prandelli, nell'intervallo, lo lascia negli spogliatoi. BOCCIATO - 4,5. Dal 46' Jovetic: Il fenomeno stasera lo fa lui. Un minuto e sbaglia un goal facendo disperare pubblico e Prandelli. Sono solo le prove generali per la rete. Finta a rientrare con lo stopo, dribbling e botta sul primo palo. Perla assoluta. Ribalta la partita come un calzino. Salta sempre l'uomo, apre in due la difesa portoghese e, per non farsi mancare nulla, rincorre spesso l'avversario quando lo Sporting riparte. Si procura anche un rigore, ma l'arbitro pensa bene di ammonirlo per simulazione. Il suo calcio, se è in serata, è poesia. FENOMENO - 8
 
 
 
Zanetti: La miglior condizione è ancora lontana. Si intuiscono idee da centrocampista vero, ma le gambe girano ancora troppo piano. Prova alcune verticalizzazioni ma quasi mai trova la precisione. Lo aiuta un Montolivo in versione Nazionale e un'intelligenza calcistica sopra la media. SAGGIO - 6. Dall'80' Donadel: s.v
 
 
Montolivo: Finalmente lampi di un giocatore che vale. Bene in fase difensiva fino al goal del vantaggio dello Sporting, prende per mano la squadra e la trascina in avanti nel momento più difficile. Ancora va troppo a sprazzi, ma lascia intravedere sprazzi da leader, soprattutto nel secondo tempo quando, pronti via, serve a Jovetic la palla dell'1-1 ma il monetnegrino sbaglia. In clamorosa crescita. TRASCINATORE - 7
 
 
 
Marchionni: Siamo alle solite. Come nelle precedenti apparizioni fa capire che, quando sarà supportato da una maggior brillantezza, potrà far male alle difese avversarie. Taglia spesso centralmente, ma quasi mai nella prima frazione diventa decisivo. Nel secondo tempo, come tutti i compagni, ha un'altra cattiveria, e recupera tanti palloni sulla trequarti avversaria e alcuni suoi ripiegamenti si rivelano decisivi. MARATONETA - 6,5
 
 
 
Mutu: Sicuramente in crescita rispetto alla gara d'andata, ma del Fenomeno vero ancora nessuna traccia. Prova il tiro in porta quando dovrebbe servire Marchionni solo davanti al portiere, difficilmente salta l'uomo e, invece di cercare la giocata facile, si intestardisce. Quando entra Jovetic, nel secondi tempo, gioca meglio e spesso dialoga con il suo erede designato. Tutto sommato, in crescita. TESTARDO - 5,5. Dal 70' Jorgensen: Entra dopo il goal del pareggio per riportare un po' di equilibrio. La corsa non è più quella dei tempi migliori, ma il suo ingresso porta sempre serenità ai compagni. Gioca semplice, ed è quello che serve in questa gara. MAESTRO - 6
 
 
Vargas: Sta bene e si vede. Corre come un matto, in avanti e anche in aiuto di uno spaesato Gobbi. Non è però dirompente come nella partita di Lisbona e trova qualche difficoltà di troppo nel saltare il diretto avversario. I palloni in mezzo all'area dello Sporting però, li mette solo lui. Nel secondo tempo torna all'antico, e mai amato, ruolo di terzino. Anche più arretrato però, mostra corsa e voglia di fare arrivando spesso sul fondo e tentando anche la conclusione dalla distanza. Fantastica una sua percussione che per poco non porta Gilardino a trovare la rete del 2-1. Da quella parte, domina il peruviano. PADRONE - 7. 
 
 
 
Gilardino: Abbandonato a se stesso nel primo tempo, lotta, sgomita e ruggisce come un leone. Tiene palla, subisce falli e prova a tenere impegnati i centrali del Lisbona. E' però troppo solo, e non è mai pericoloso. Senza sostegno diventa impossibile anche per lui. Il suo lavoro però è spaventoso, tanto che ad un certo punto si ritrova nella sua area di rigore a rincorrere Liedson. LEONE VIOLA - 6. 
 
Prandelli: Aveva chiesto ai suoi di non difendere il 2-2 dell'andata, ma la Fiorentina non gli da retta. Il primo tempo è agghiacciante. Viola spauriti e impacciati e Sporting che meritatamente passa in vantaggio. Come a Lisbona però, azzecca i cambi. Jovetic trasforma la partita e Vargas da terzino è altra cosa rispetto a Gobbi. Nell'intervallo si fa sentire, e le sue urla restituiscono al Franchi una squadra rabbiosa e piena d'orgoglio. Manca ancora la personalità dei veri grandi ma la Champions, ancora una volta, è raggiunta. Per ora basta così. MOTIVATORE - 6,5