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PALLADINO, I SUOI "UOMINI VERI" E UN SOGNO CHE VA ALIMENTATO: VIETATO AVERE LE VERTIGINI

di Luciana Magistrato

La vittoria sul Genoa non è una di quelle che fanno stropicciare gli occhi per la bellezza o per l'immane mole di gioco e occasioni ma di sicuro li fa stropicciare guardando la classifica e il modo e la pazienza con i quali la squadra ha ottenuto i tre punti.

La classifica - Le statistiche dicono che la Fiorentina terza dopo dieci gare non lo era da quasi dieci anni, ossia dalla stagione 2015-16 quando sulla panchina viola c'era Paulo Sousa. Quella squadra poteva diventare campione d'inverno poi a gennaio, per colpa di un mercato insufficiente alle esigenze del tecnico e della squadra, si sgretolò lentamente, un po' come lo scorso anno, e questo deve essere un insegnamento anche per la Fiorentina attuale. Se ci sarà da aiutare la squadra, stavolta la dirigenza dovrà farlo.

Vietate le vertigini - Ha ragione Adlì a dire che è solo l'inizio e che bisogna a continuare a lavorare duro perché restare in alto non è facile. Guai insomma a soffrire di vertigini e mollare. D'altronde sia lui che Palladino hanno rimarcato come la Fiorentina sia una squadra di "uomini veri", pronti a soffrire per gestire la gara e ad aiutarsi per portare a casa tre punti.

Gestione delle gare e del gruppo ok - Proprio la gestione delle partite, contro le piccole e contro le big, in casa come in trasferta, è diventata un punto di forza della Fiorentina così come la gestione del gruppo è diventata il punto di forza di Palladino che sa coinvolgere anche chi ha poco spazio. Quarta è l'emblema di un giocatore ferito e con poco feeling iniziale con il tecnico (viste le scelte tecniche) ma che si sente parte di un gruppo. E un bravo in questo a Palladino va pur detto, oltre che per il fatto che questa Fiorentina diverte e trascina, anche quando non brilla.

Ottimismo ma consapevolezza dei limiti - I motivi per essere ottimisti ci sono e, almeno per questa giornata, è un ottimismo che va alimentato e che deve far sognare anche gli scettici; l'importante è che la squadra non perda mai questo spirito e che la società a gennaio sappia cosa fare perché qualche limite anche in questa partita si è visto. Quando manca Kean la squadra soffre e non sempre il gruppo può sopperire alla sua assenza come fatto nelle ultime due gare.