PANCHINA, GOL E VITTORIE: I NUMERI DI UN'ANNATA STORTA
C’è da scommettere che nonostante il giorno festivo e il fuso orario con l’America i bilanci in casa Fiorentina, all’indomani della fine del campionato, siano già iniziati. Anche perché la settimana che partirà tra poche ore sarà forse la più importante del primo biennio di Commisso a Firenze, visto che oltre alla ratifica del rinnovo del ds Pradè (e all’eventuale nuova figura che lo andrà ad affiancare nella gestione del mercato), dovrà arrivare anche la scelta del futuro allenatore. Tre nomi in pole su tutti gli altri: Gattuso, Fonseca e Juric. Ma indipendentemente da quella che sarà la decisione sul tecnico, sono altri gli aspetti che la dirigenza sarà chiamata ad analizzare per ciò che riguarda il rendimento della rosa, a cominciare dal cammino che Pezzella e compagni hanno tenuto nel corso di quella che - numeri alla mano - è stata la peggior stagione della Fiorentina in A da dopo il fallimento (mai i viola avevano chiuso con soli 40 punti).
Il primo dato da cui ripartire sarà l’incapacità di ottenere due vittorie consecutive durante l’intero campionato: tanto Iachini quanto Prandelli hanno infatti dovuto fare i conti con la totale assenza di continuità da parte di un gruppo che (per mancanze tecniche o di motivazioni oppure forse solo per l’avvicendamento in panchina) ha sempre tenuto un passo zoppo. Per ritrovare l’ultima volta in cui i viola non erano stati capaci di centrare sei punti in due gare ravvicinate si deve risalire alla tragica stagione 2011/2012, quella dei tre allenatori (Mihajlovic, Rossi e Guerini) in cui tuttavia la Fiorentina riuscì comunque a chiudere più dignitosamente a quota 46 punti. C’è poi il dato legato ai punti e ai gol, fatti e subiti: con Iachini in 17 partite la Fiorentina ha ottenuto 19 punti (media di 1,1) mentre con Prandelli il dato si è addirittura abbassato (21 gare, 21 punti: media di 1). Pessimo anche il dato delle reti: 22 fatte e 26 subite con il tecnico marchigiano, 25 realizzate e 33 incassate con l’ex ct (la differenza reti premia Beppe con un triste -4, contro il -8 di Cesare).
Viene istintivamente da pensare - ma magari ci sbagliamo - che pur cambiando l’ordine degli addendi (leggi alla voce allenatori) il risultato non sia mutato. E che la Fiorentina, da modesta che era alla prima giornata contro il Torino, tale sia restata anche dopo il 38° turno, pareggiando a reti bianche a Crotone contro la peggior difesa del campionato (92 gol subiti, record negativo in assoluto della storia della Serie A) che non teneva la sua porta inviolata addirittura dal 15 dicembre. Acqua passata, per fortuna: adesso c’è solo il futuro da programmare. E il recente passato (nel 2005 e nel 2012) ha già dimostrato che con lungimiranza e programmazione - anche dopo annate molto difficili - la Fiorentina è riuscita a scalare in fretta posizioni in classifica e a rilanciare le proprie ambizioni: nel 2005/06 e nel 2012/13 i viola sono arrivati al quarto posto dopo una salvezza nelle ultime giornate l’anno prima.