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PARADOSSO VIOLA

di Andrea Giannattasio

Una doccia fredda, freddissima. Perché se è vero che il successo di Torino con la Juve ha regalato a Firenze un’emozione dal sapore storico (oltre alla consacrazione di un periodo a dir poco scoppiettante), la notizia del ko di Mario Gomez ha gettato un po’ tutti nello sconforto. In Fiorentina e tra i tifosi viola. Il report diramato dalla società parla di due settimane di stop a seguito di una lesione di grado medio legamento astragalo-peroniero, un periodo sufficientemente lungo che costringerà il numero 33 a saltare non soltanto le prossime due gare di campionato (contro Lazio e Milan) ma soprattutto la doppia sfida in Europa League contro la Roma. Una grana non da poco per Vincenzo Montella, che già per i prossimi 10 giorni dovrà fare a meno anche di Khouma Babacar, anche lui fermo ai box dopo il successo di domenica scorsa a San Siro. 

L’attacco, quindi, è praticamente spolpato, ridotto come non mai ai minimi termini, con la sola alternativa là davanti che porta al nome di Gilardino, arrivato a gennaio con il preciso scopo di giocare come terzo attaccante di riserva. E già da lunedì sera, invece, probabilissimo titolare contro Klose e compagni. Ma oltre al danno procurato per la lunga assenza di Gomez (difficile che il tedesco possa recuperare anche solo in tempo per la sfida di ritorno contro la Roma), è arrivata - immancabile - anche la beffa. Che si ripercuoterà tiranna proprio in Europa League, dove col tedesco e Baba out, Vincenzo Montella per la sfida del Franchi contro Garcia potrà contare solo su Ilicic come titolare in attacco, visto che Gilardino e Diamanti sono stati esclusi dalla lista Uefa ed in attesa che il senegalese torni a disposizione per la gara di ritorno. Una situazione quantomeno paradossale per un gruppo che partita dopo partita continua a perdere pezzi (e che pezzi) ma che sotto l’aspetto del gioco e dei risultati sta dando prova di una continuità incredibile, migliorata proprio nel momento del sacrificio.