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PARI AMARISSIMO

di Tommaso Loreto

Più di un dubbio al momento delle formazioni ufficiali, inutile nascondersi. L'assenza di Gonzalo, il rilancio di Babacar al posto di Kalinic e la stessa panchina di Bernardeschi potevano essere sorprese dell'ultima ora assai difficili da prevedere. Scelte figlie di un turnover che forse nessuno avrebbe tirato in ballo, tanto più dopo almeno nove giorni di allenamenti. E alternative chiamate in causa che non hanno reso come dovevano, in un amarcord di punti gettati al vento come già capitato nel girone d'andata (con l'Empoli, per citare un esempio).

Premesse che, unite all'infortunio immediato di Tomovic sostituito da Roncaglia, hanno accompagnato una Fiorentina stranamente svogliata lungo una domenica grigia e ventosa come il tempo. Con l'unica nota positiva dettata dall'asse Tello-Zarate. Il gol d'altronde è nato proprio da un'invenzione dello spagnolo poi rifinita dall'argentino, sul finire di quarantacinque minuti ricchi soprattutto di apatia tattica.

Con l'ingresso di Bernardeschi al posto di uno spento Tino Costa (e sono anche questi i dettagli  che chiamano comunque in causa un mercato di gennaio sciagurato) la Fiorentina ha poi provato a portare il match sui binari della tranquillità. La gestione del vantaggio, un secondo tempo guardingo, ma con le ripartenze avviate sia da Zarate che da Tello. Un'idea che poteva anche funzionare se, tuttavia, non fosse arrivata l'ennesima dormita di una difesa che, come del resto il centrocampo, non ha mai ricevuto ossigeno. 

Restano così due punti persi sulla strada per il terzo posto, oggi sempre più in salita, e le motivazioni a un approccio completamente sbagliato alla gara di ieri. Sul banco degli imputati, oltre a una formazione che condanna Sousa, finiscono prove decisamente opache, come nel caso dell'ennesima occasione sprecata da Babacar o di un'altra prestazione a dir poco deludente di Tino Costa.

Il tecnico portoghese, all'indomani della sconfitta di Roma, si era augurato che il gruppo non subisse contraccolpi, ma a giudicare dai novanta minuti di ieri la botta c'è stata, e si è fatta sentire. In mezzo a un preventivabile mare di delusione che allagherà la settimana, di nuovo, servirà reagire di nervi. Con i viola di scena a Frosinone potrebbe trattarsi pure di un turno favorevole, a patto che in campo ci vada una squadra come minimo più convinta, motivata (e preparata) di quella vista ieri al cospetto del fanalino di coda Verona.  


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