PASQUAL, Restiamo umili, non facciamo gli scemi
Manuel Pasqual, fresco di rinnovo, non le manda certo a dire: "Sono felice per il rinnovo del contratto. L'ho sempre detto: io volevo rimanere a Firenze. Ad un certo punto le cose non si erano messe bene, c'era stato uno stop preoccupante, poi con la società ci siamo messi ad un tavolo ed abbiamo trovato un accordo. Mi spiace averlo fatto in un momento non felice di classifica".
Sul momento della squadra: "Siamo sereni, abbiamo fiducia nell'allenatore. E' il momento di essere concreti perchè la situazione non è facile. Ci siamo già passati l'anno scorso, sappiamo che è dura ma ci riusciremo".
Sulle notti "brave": "Dico che non sarebbe il momento di fare certe cose. Credo che si assumeranno le loro responsabilità, dobbiamo stare tutti uniti. Forse chi fa tardi lo fa per compensare chi va a letto presto come me, che c'ho moglie e due figli (ride ndr.) Sono convinto però che si renderanno conto che hanno fatto una stupidaggine".
Sulla reazione dei tifosi alle notti brave: "Contano i risultati, se domenica vinciamo con la Roma si appiana tutto. Ora sono finiti gli alibi? Anche prima era così, e' sempre toccato a noi. Mi sorprenderebbe sapere che qualcuno rema contro, ma non credo proprio. Dobbiamo stare uniti, lo ripeto. Poi capisco che i tifosi ce l'abbiano con noi e la società sia infuriata. Solo i risultati possono nascondere e risolvere certi problemi".
Sul ritiro e l'esempio dei "bravi giocatori": "Spero che tutti abbiano capito la lezione, che non è il mometo di fare gli scemi. Dovrebbe bastare l'esempio dei giocatori che si comportano bene, ma non posso essere nella testa degli altri giocatori. Certe cose succedevano anche un tempo e poi facevamo gruppo e risolvevamo i problemi. Perchè ora non succede? Non so... La società. comunque, prenderà i suoi provvedimenti, spero che tutti si rendano conto e si assumano le proprie responsabilità. Io anche quando facevo schifo venivo da voi e lo dicevo, lo riconoscevo, ma sono Manuel Pasqual e non posso parlare per gli altri. Non è semplice mettere daccordo 25 persone. Dobbiamo maturare tutti più in fretta, dal più giovane al più vecchio. C'è un momento per tutto, dobbiamo capire qual'è il momento per "fare casino" e per stare tranquilli."
Sulla partita con la Roma: "Non sarà semplice, anche loro non sono messi bene a polemiche. Dobbiamo reagire come abbiamo fatto col Milan: spero serva il campio di allenatore, che le motivazioni siano massimali. Dobbiamo recuperare i punti persi con Catania, Chievo etc."
Sulla classifica: "Dobbiamo ricreare il fortino, e magari prendere anche qualche punto fuori casa. Su Osvaldo? Mi spiace per lui ma sono anche contento, Daniel ha grandi qualità".
Sulla crisi lunga 19 mesi... perchè? "Nella fase finale di Prandelli siamo andati giù di testa dopo l'eliminazione Champions. Con Mihajlovic siamo partiti con troppe speranze, con troppi proclami. Dovevamo ragionare un pò di più, su ciò che trasmettiamo alla gente. Sappiamo che il tifoso fiorentino è attaccato morbosamente alla propria squadra e crede a tutto quello che diciamo. Non siamo messi bene, ma dobbiamo uscirne col lavoro. Posso assicurare che siamo tutti uniti, da anziano dico che è l'unico modo per uscirne. Ricordiamoci la Sampdoria l'anno scorso. Dobbiamo restare con i piedi per terra, umiltà e convinzione. Le qualità per uscire da questa situazione ci sono".
Sulla condizione fisica: "Non corriamo poco, corriamo male. E' tutto un rincorrere, uno sale, l'altro scende, un altro ancora pressa, altri no. Poi anche il cambio di modulo dobbiamo assimilarlo meglio. Dobbiamo restare compatti e muoversi tutti alla stessa maniera, stiamo lavorando proprio per quello. Con Mihajlovic avevamo fatto una preparazione per partir forte, poi i punti non sono arrivati e paghiamo questo. Il nuovo staff atletico sta correggendo alcuni metodi precedenti che secondo loro erano sbagliati, speriamo di far presto".
Sui "big" che non fanno bene: "Se loro non rendono è anche colpa della squadra, che non li mette in condizione di fare bene. Quanti palloni buoni ha avuto Gilardino col Palermo? Nessuno... E col Milan? Nessuno. Dobbiamo essere tutti uniti dalla stessa idea, dobbiamo creare un gioco che faciliti gli attaccanti, insomma tante cose messe insieme".