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PASSATO, PRESENTE... E FUTURO

di Tommaso Loreto

Firenze è così, prendere o lasciare. E di certo non c'è di che stupirsi se, al fischio finale delle trattative, qualcuno sia rimasto particolarmente scontento. Basta in tal senso farsi un giro sui principali social network per accorgersi di quanti siano rimasti delusi dal mancato arrivo di un'altra punta alla corte di Montella. Quagliarella, Matri, e poi ancora Denis, Pinilla e infine Rolando Bianchi sono i nomi che hanno acceso la fantasia di una città intera che per circa 48 ore si è fermata per seguire la due giorni finale di calciomercato (a proposito...avremo modo di ringraziarvi in modo approfondito, ma già che ci siamo lo facciamo subito perchè siete stati tantissimi su queste pagine a seguire il mercato con le nostre dirette). Eppure, se non si può e non si deve pretendere l'equilibrio dai tifosi, chi osserva e giudica quanto fatto dalla Fiorentina deve necessariamente muoversi con equilibrio. Esattamente come accaduto nella valutazione del terribile gennaio nero dei viola, che non può e non deve cancellare quanto di buono fatto dalla squadra di Montella fino a oggi.

Perchè dopo le 18 operazioni in entrata della scorsa estate, Pradè e Macia si sono fondamentalmente scatenati anche in inverno. Portando sei volti nuovi a Firenze, di cui almeno due nomi di quelli pesanti come Rossi e Sissoko. Quanto agli altri, poi, perchè bollare fin da ora giocatori come Wolski, Compper, Larrondo e Vecino come scommesse rischiose, o ancor peggio non all'altezza? In quello che è il mercato che i viola stanno portando avanti c'è comunque programmazione, c'è investimento sui giovani, e c'è anche la giusta segretezza nelle manovre più importanti. Montella, forse, avrebbe davvero voluto un altro attaccante, così come tutti i tifosi che sognavano l'arrivo di un "puntero", ma la sua squadra, anche se è reduce da un punto in quattro gare, è la stessa in grado di stupire l'Italia da settembre a dicembre convincendo tutti pur in assenza di quella punta alla Berbatov mai arrivata. E, in fin dei conti, tanto vale guardarsi anche intorno. Perchè mentre in passato erano proprio i viola a rischiare figuracce tra fax non arrivati al fil di lana e inseguimenti snervanti e vani, oggi sono altri a vedersi chiudere in faccia le porte del mercato (leggere alla voce Anderson-Lazio o Kasami-Pescara, o ancora alla lettera A di attaccante che, in casa Juve, si chiama esclusivamente Anelka).

In un mercato particolarmente complesso come quello di gennaio Pradè e Macia hanno di nuovo dimostrato fantasia, intuizione e velocità d'esecuzione, esattamente come la ricetta del "Genio" Mascettiano di Amici Miei imporrebbe. Infondo chi mai avrebbe potuto pronosticare l'arrivo di Giuseppe Rossi nel primo giorno di mercato, a gennaio, o quello di Sissoko nel silenzio generale? E poi, particolare di certo non trascurabile, se c'è un aspetto che la coppia di mercato ha dimostrato di saper gestire, è proprio quello di saper programmare, e coordinare in silenzio, i futuri colpi. C'è da scommettere che, in estate, i viola saranno ancora protagonisti, esattamente come lo sono stati ad agosto scorso e in questo gennaio. Si tratta, allora, semplicemente di sapersi godere questa squadra e questa società che, comunque la si guardi, è avanti anni luce rispetto a quella che aveva chiuso la scorsa stagione. Passato, presente e futuro di questa Fiorentina continua ad essere, almeno così ci pare, ampiamente roseo, fosse solo perchè una qualificazione europea è ancora possibile. Del resto, per crescere, serve fare uno scalino dopo l'altro, e se l'ultima Champions di Prandelli fu così entusiasmante, è anche per quel percorso di crescita cominciato proprio in Uefa. Un percorso che questa Fiorentina ha tutte le caratteristiche per ripetere.