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PERSONALITÀ VINCENTE CERCASI

di Luciana Magistrato

C'è una stagione da portare a termine, giocando "ogni partita come se fosse una finale" diventa la frase tipo a questo punto del campionato. In realtà la Fiorentina ha poco da sperare perché troppi punti e troppe avversarie la separano dall'Europa ormai, anche se mollare significherebbe svuotare lo stadio e togliere significato ad una stagione due mesi prima. L'obiettivo primario ormai è la semifinale di Coppa Italia: battere l'Atalanta dopo il 3-3 a Firenze, per puntare alla finale e al primo trofeo dell'era Della Valle. Obiettivamente però non è semplice, con l'Atalanta che negli ultimi anni ha praticamente scippato l'Europa proprio ai viola e che vince e convince, anche con qualche inciampo tipo con il Chievo (1-1). Alla semifinale c'è un mese e bisognerà vedere come ci arrivano le due squadre che hanno iniziato la stagione per prime, i viola solo per colpa della Uefa che li aveva ammessi all'Europa League in realtà e della sentenza poi annullata dal Tas.

Insomma la stagione è iniziata presto per entrambe, ma i nerazzurri in casa difficilmente si faranno scappare di mano l'occasione così ghiotta visto che hanno due risultati su tre mentre la Fiorentina può solo vincere (o pareggiare con più di tre gol). Inoltre la Fiorentina ha dimostrato di non saper sfruttare le partite decisive, basti pensare alla gara dello scorso anno con il Cagliari (sulla carta non c'era storia) e alle ultime decisive gare di questa stagione per lo scatto europeo e la stessa semifinale di Coppa Italia quando sono stati concessi ben tre gol in casa all'Atalanta. Insomma nonostante alcune straordinarie rimonte di quest'anno abbiano fatto pensare ad una grande personalità dei giocatori che non mollano mai, proprio sul piano della personalità qualcosa manca ancora invece, nonostante Pioli in estate avesse chiesto proprio questa caratteristica messa da parte a favore della gioventù che, si sa, in termini di punti non sempre paga. Alla fine i trascinatori sono pochi, Chiesa e Muriel in particolare, e se non funzionano loro si rischia l'anonimato e se si vuole fare un passo avanti serve mentalità vincente e ambizione. E' pericoloso allora puntare tutto su una partita (sperando porti alla finale successiva) e resta obbligatorio onorare anche il campionato, ovunque porti la classifica, se non altro per rispetto a chi la fiducia l'ha già data in estate e merita spettacoli migliori di quelli di Cagliari.