PICCINI IN VIOLA, DIECI ANNI DOPO: L'APERTURA È TOTALE
Dieci anni dopo l’ultima volta, Cristiano Piccini può tornare a vestire la maglia della Fiorentina. Il club viola, in questa prima fase di sessione estiva in cui sta pensando a come piazzare l’ampia mole di esuberi, sta valutando anche una serie di profili in entrata che sono stati portati all’attenzione della squadra mercato e tra questi c’è anche quello del terzino destro classe ’92 nato a Firenze, cresciuto per nove stagioni nel settore giovanile viola e da tempo tra gli esterni difensivi più accostati alla Serie A dopo una lunga parentesi passata (con successo) all’estero. Del resto Cristiano la sua scelta (a posteriori rivelatasi più che vincente) l’ha fatta nel 2014, quando per la prima volta decise, su suggerimento dell’ex dt Macià, di andare a giocare in Spagna, al Betis.
Da quel momento, con la promozione degli spagnoli in Primera, è iniziata per Piccini un’autentica scalata, visto che il difensore è passato poi in Portogallo allo Sporting (dove si è confrontato per la prima volta anche con i palcoscenici europei di Europa e Champions League) e poi è approdato due anni fa ancora in Spagna al Valencia, dove solo un anno fa ha giocato le semifinali di Europa League, a testimonianza del grande percorso di crescita imboccato lontano dall’Italia e da Firenze, città che tuttavia ha sempre avuto nel cuore (non è un caso che Cristiano un anno fa abbia scelto di sposarsi sulle colline del Chianti, con la bella Filipa dalla quale ha avuto una figlia).
In mezzo a questo percorso pieno di soddisfazioni nella penisola iberica, due punti bassi e uno molto alto: i due gravi infortuni patiti nel gennaio 2016 (la rottura del legamento crociato che lo portò a fare riabilitazione anche a Firenze, sotto l’occhio attento del preparatore del settore giovanile viola e del Porta Romana Stefano Fiorini - LEGGI QUI) e nell’agosto di un anno fa, quando Piccini si è fratturato alla seconda giornata di campionato la rotula, e - a parziale compensazione - la chiamata in Nazionale del ct Mancini dell’ottobre 2018, quando il terzino ha poi avuto modo di esordire nell’amichevole contro l’Ucraina.
Adesso, a fargli la corte, c’è di nuovo la Fiorentina, che dopo aver fatto scadere nel 2017 un’opzione di recompra che c’era su di lui adesso potrebbe ri-vestirlo di viola, dieci anni dopo l’ultima volta: secondo quanto raccolto da Firenzeviola.it, l’apertura che il giocatore ha dato è totale. Nonostante Piccini stia molto bene al Valencia (club che tuttavia sta attraversando un periodo di recessione economica), il giocatore prenderebbe in considerazione il ritorno in Italia solo a patto che a volerlo sia la Fiorentina, società per la quale assieme alla famiglia ha sempre fatto il tifo. La destinazione, per Cristiano, sarebbe più che gradita e questo nonostante le prospettive del club di Commisso non garantiscano la qualificazione alle coppe europee nella prossima stagione. Ormai il terzino si è perfettamente rimesso da grave ko avuto ad agosto ed è alla ricerca di una nuova avventura, che proprio la squadra della sua città potrebbe garantirgli (la stessa dove Cristiano ha sempre sognato di chiudere la carriera) .
Il ritorno di Piccini in viola potrebbe essere un vantaggio inoltre anche per le norme che regolano la rosa dei team di Serie A: secondo i dettami della Figc in vigore dal 2016, ogni club del massimo campionato deve avere una rosa con almeno quattro calciatori formati in squadre italiane e altri quattro stati formati nelle giovanili di quella stessa squadra che li vuole inserire in rosa (lo scorso anno i quattro erano Chiesa, Ranieri, Sottil e Venuti, non Castrovilli e Vlahovic che hanno fatto un solo anno di Primavera). L’eventuale partenza in estate di alcuni di questi (Chiesa? Ranieri? Sottil?) dovrebbe imporre alla Fiorentina o la promozione di alcuni baby classe 2000 oppure il ritorno a casa di alcuni ex giocatori che hanno cercato fortuna altrove (da qui anche il sondaggio per Empereur). Tra questi, stavolta, potrebbe esserci davvero Piccini.