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PIOVE SUL BAGNATO

di Giulio Incagli

C’è chi ha parlato di macumbe, di stravaganti pellegrinaggi oppure di viaggi purificatori al limite della blasfemia. Autoironia e sano umorismo. Queste le armi per combattere la sfortuna accanitasi ormai da due anni sulla Fiorentina. La stagione viola sembra vivere di report in report. A seconda degli esiti, Vincenzo Montella, modella poi la sua rosa. Prima Rossi e Gomez, poi, lunedì, un’altra tegola ha colpito una Fiorentina già febbricitante e impacciata. “La prognosi per la ripresa dell’attività agonistica è di cinque mesi”. Queste le parole che hanno rimbombato fragorose nel pomeriggio di ieri, dopo l’operazione a cui si è sottoposto il gioiello di casa viola Federico Bernardeschi. Un esito traumatico quanto, purtroppo, prevedibile. Nel day after infatti, in molti si erano detti scettici sui tre mesi previsti dal primo comunicato della Fiorentina. Un’altra batosta, l'ennesima.

Dopo un inizio scoppiettante in maglia viola e con l’Under 21, Bernardeschi si stava avviando ad una sicura maglia da titolare giovedì sera al Franchi contro il Paok. Due reti fino a questo momento e capocannoniere dei viola in Europa League. Una crescita continua ed esponenziale, che aveva sorpreso Montella e non solo, poi… La caviglia fa crack e in un istante le certezze e i sogni che stavano accompagnando questo suo inizio di stagione, sono svaniti nel nulla, calpestati dalla dea bendata, ormai nemica acclarata della Fiorentina. Il malleolo della gamba destra riporta una frattura scomposta e Montella perde un’altra pedina fondamentale per il prosieguo della stagione. Adesso, in attacco, è emergenza vera e considerando le condizioni instabili, per usare un eufemismo, di Mario Gomez, l’unico cardine su cui poter contare sembra essere El Khouma Babacar.

Il triplo impegno però, costringerà per forza di cose la Fiorentina ad intervenire sul mercato e le ipotesi si sprecano già da questa mattina (LEGGI QUI). Da Pazzini, passando per Destro e Borini, fino ad arrivare alla ormai consueta suggestione Mario Balotelli. Un nome che a Firenze, di questi tempi, muove nefaste similitudini e la domanda, alla luce di cotanti infortuni, viene spontanea: why always us?