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PIZARRO, Addio al calcio. Ma con Firenze nel cuore

di Andrea Giannattasio

Quella che David Pizarro giocherà domenica 2 dicembre alle ore 21.30 italiane sarà l'ultima partita che il Pek disputerà da calciatore. Il fuoriclasse cileno, tre stagioni e 111 presenze totali con la maglia della Fiorentina, ha deciso nel corso di queste settimane di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo, nella speranza di poter iniziare quanto prima la carriera da allenatore. Pizarro del resto non ha mai nascosto di voler iscriversi al più presto ai corsi di Coverciano per ottenere l'abilitazione ed è dunque probabile che, a partire dal 2019, il regista possa rivedersi di frequente anche in Italia. Di sicuro un appuntamento al quale non vorrà mancare il regista è quello del prossimo 24 febbraio al Franchi, quando la Fiorentina sfiderà l'Inter, il club italiano che lo ha reso grande dopo i primi anni di esperienza all'Udinese.

Domenica dunque, al 90' di Curico Unido-Undiversidad de Chile, Pizarro dirà basta. Per sempre stavolta. Dopo aver incassato il tanto affetto che i suoi tifosi gli hanno tributato in questo ultimo anno e mezzo ed in particolare nel recente pareggio per 0-0 contro il Deportes Iquinque, grazie al quale la squadra del Pek ha ottenuto la matematica certezza a 90' dal termine del campionato di disputare nella prossima stagione almeno i preliminari della prossima Copa Libertadores (ma il sogno è quello, arrivando secondo domenica, di qualificarsi direttamente alla fase successiva). Domenica scorsa, nella curva dell'Universidad de Chile, campeggiava uno striscione: "Arbitro, non fischiare la fine altrimenti Pizarro se ne andrà: grazie di tutto, Fantasista". Già, "Fantasista". Così lo avevano ribattezzato i suoi primi (ed ultimi) tifosi. Del resto il Pek i piedi d'oro li ha sempre avuti, fin da quando si fece notare nelle giovanili del Santiago Wanderers a fine anni '90 e nel 1999 sbarcò in Italia, diventando in breve tempo assieme ad Andrea Pirlo uno dei registi più forti degli ultimi 20 anni in Serie A e in Europa.

Anche Firenze, ne siamo certi, appena potrà vorrà congratularsi con Pizarro per la sua brillante carriera. Un lungo percorso illuminato dalla vittoria di un campionato italiano (con l'Inter, nel 2006), di tre Coppe Italia (due con la Roma, una coi nerazzurri), due Supercoppe, un campionato inglese e uno cileno, senza dimenticare la Copa America conquistata con il suo Cile (46 presenze in tutto) nel 2015. Coi viola, invece, i rimpianti più grandi: una qualificazione Champions sfumata per poco nel 2013, una Coppa Italia persa l'anno dopo in finale e una semifinale amara in Europa League nel 2015. Ma anche un profondo legame, sorto con tutta la città, quando venne prematuramente a mancare sua sorella e fu l'abbraccio della Fiesole intera a consolarlo. Lascia dunque il calcio un campione, uno degli ultimi (e più grandi) interpreti del ruolo del regista vecchio stampo. Ed è inevitabile che un pizzico di malinconia colga anche oggi tutti i tifosi della Fiorentina, che grazie alle giocate del Pek hanno potuto applaudire una delle Fiorentine più belle di sempre. Gracias por tu fútbol, David!