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PLATA, Chi è l'ecuadoriano che piace ai viola

di Alessandro Di Nardo

Nel giorno in cui finalmente il mercato della Fiorentina sembra essersi smosso dallo stato di stallo in cui era da diverse settimane, oltre alle uscite di Pezzella e Lirola ed il caso Vlahovic a tenere banco è anche la trattativa dei viola con lo Sporting Clube de Portugal per l’acquisto di Gonzalo Jordy Plata Jiménez, meglio noto come Gonzalo Plata. Talento anarchico quanto cristallino, il potenziale dell’esterno ecuadoriano è racchiuso nel suo soprannome, Platita, ovvero letteralmente “piccolo oggetto d’argento”. Un materiale prezioso ma ancora da levigare, esploso giovanissimo all’Independiente del Valle, una delle scuole giovanili più importanti in tutto il Sudamerica, Plata si fa notare al grande calcio nel mondiale Under20 in Polonia, in cui viene eletto tra i tre giocatori migliori del torneo. Nell’estate 2019 lo Sporting di Lisbona lo preleva dall’Independiente per una cifra di poco superiore al milione di euro e l’accordo per dare al club d’origine il 50% della sua futura rivendita. In Portogallo due anni passati a fare la riserva della stella Pedro Goncalvez, qualche lampo ma anche passaggi a vuoto ed incomprensioni con i vari allenatori. Lanciato dall’olandese Marcel Keizer, che lo fa esordire in campionato, Plata trova difficoltà nell’adattarsi al calcio europeo.

Quando varca l’Atlantico però le cose cambiano: il classe 2000 è infatti è uno dei fiori all’occhiello della nuova generaccion dorada ecuadoriana. Insieme a Moises Caicedo (anche lui prodotto dell’Independiente), Plata è uno dei giovani pilastri su cui si basa la nazionale del CT Gustavo Alafio. Con la Tricolor sono già arrivate 14 presenze e 5 reti (più dei gol messi a segno nei tre anni allo Sporting) ed alcune prove memorabili come quella nella storica vittoria per 6-1 contro la Colombia, match dello scorso novembre in cui incanta con due gol e soprattutto con un tunnel di tacco a James Rodriguez che diventa subito virale in Sudamerica.

L'exploit arriva in mezzo a due prove incolore nelle qualificazioni ai Mondiali, a testimonianza di uno dei principali difetti del giocatore, ovvero la discontinuità di prestazioni. Il classe 2000 rappresenta infatti ancora l’emblema del diamante grezzo, tanto talentuoso quanto difficile da collocare tatticamente; la sua imprevedibilità potrebbe però fare al caso di Italiano: Plata ha mostrato il meglio di sé partendo largo in un attacco a tre e potendo alternarsi ricoprendo sia il ruolo di ala destra che quello di ala sinistra. Mancino naturale, alto poco meno di 1,80, Plata potrebbe essere l’alternativa a Nico Gonzalez ma anche giocare sull'out opposto, completando così con Sottil e Callejon il pacchetto di esterni viola. Alcuni suoi ex allenatori lo paragonavano a Ousmane Dembelè per la capacità di rompere gli equilibri delle partite senza soluzione di continuità; qualche settimana fa il portale inglese Yardbarker lo consigliava addirittura al Liverpool di Klopp come vice-Salah, ma il suo futuro potrebbe essere in Italia. Lo Sporting è disposto a trattare e la clausola di 60 milioni sul suo contratto potrebbe essere cancellata dai problemi economici del club lusitano. La Fiorentina deve però vincere la concorrenza di diversi club (Cadice e Granada su tutti) per aggiungere la Platita all’argenteria di Italiano.