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POCHI MA BUONI, Le possibili formazioni viola

di Andrea Capretti

Pausa per le nazionali, tempo di riflessioni e di esperimenti in casa Fiorentina. Dalla settimana prossima via al tour de force di settembre che vede sei partite in un mese, non si sa ancora quante da affrontare senza Mutu. Tra campionato ed Europa (dove si è chiusa la lista dei giocatori utilizzabili accorciando ulteriormente il margine di manovra) ci sarà bisogno di molti elementi, qualche variazione tattica ed un Prandelli ai massimi livelli. Vista la chiusura del mercato e l’ultima cessione di Kuzmanovic, molto si gioca su due nomi per il centrocampo: Santana e Jorgensen. Diventeranno davvero le prime e più preziose risorse per il reparto centrale che ha solamente Zanetti e Donadel come uomini di fatica e Montolivo per una spruzzata di qualità. Nel 4-2-3-1 che il tecnico viola ha sposato pienamente fin dall’inizio di questa stagione le alternative sono ridotte al minimo e così qualche variazione tattica in corsa pare dietro l’angolo. Con la difesa a quattro come dogma imprescindibile, per cui ci sono i dovuti due interpreti per ruolo, la modifica più facile è quella verso il 4-3-3 della passata stagione. Il tridente ha in Gilardino il terminale centrale ma sugli esterni può schierare Marchionni, Santana o Jorgensen a destra e Mutu, Jovetic o Vargas a sinistra. Con un risultato da rimettere in piedi Castillo può andare a caccia di spizzate per la prima punta (come facevano Pazzini prima e Bonazzoli poi) oppure i due più talentuosi del settore, Mutu e Jovetic potrebbero schierarsi uno di fianco all’altro alle spalle di Gila rievocando l’albero natalizio di milanista memoria. Meno efficace ma potenzialmente devastante l’idea di mettere Jovetic a recitare da numero dieci solitario (soluzione che Mutu non accetta più in nessun modo) per affondare il colpo da fuori o ispirare Gilardino e Mutu la cui intesa è ormai consolidata. Con il recente stato di forma e la ritrovata vena sotto porta rimane comunque difficile allontanare il montenegrino dalla rete. Scendendo di reparto, due al massimo tre le opzioni consentite da questa rosa. Il trio di centrocampisti non ha molte variabili possibili anche se Jorgensen e Gobbi studiano sempre da interni di centrocampo così come Santana per cui però l’opzione più gradita sarebbe un nuovo impiego da trequartista. Nel ruolo che lo aveva rilanciato la passata stagione, fino all’infortunio Santana si è dimostrato equilibratore ottimale di un rombo di centrocampo che desse maggiore supporto al tandem d’attacco. A proposito di ritorni al passato attenzione infine al più classico dei 4-4-2 che Prandelli lanciò nei suoi primi anni fiorentini. Marchionni e Vargas anche in questa stagione hanno spesso arretrato il loro raggio d’azione lasciando Mutu in coppia con Gilardino, così il centrocampo in linea è servito.