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PORTIERI, Da punti di domanda a garanzie

di Samuele Fontanelli

Se ad inizio stagione a Firenze si respirava scetticismo intorno alle figure dei due portieri che si sarebbero lottati il posto da titolare a difesa dei pali viola, con il passare dei mesi la piazza toscana si è ricreduta. Questo grazie alle prestazioni di Terracciano e Christensen, due portieri che si sono sempre dimostrati affidabili in questa prima parte di stagione. Utile alla crescita di entrambi probabilmente è stata anche la decisione, presa da Vincenzo Italiano insieme al preparatore dei portieri Marco Savorani, di alternarli tra campionato e coppe. Così l'estremo difensore campano è diventato sempre più importante per i viola nella corsa alle posizioni più nobili della Serie A, mentre il danese ex Herta Berlino è stato decisivo per il passaggio del turno in Coppa Italia contro il Parma e per la conquista del primo posto nel girone di Conference League

L'avventura di Pietro Terracciano in maglia viola è sempre stata un crescendo sia di minuti che di prestazioni. Arrivato a Firenze nel gennaio del 2019 dalla vicina Empoli come vice Dragowski, l'estremo difensore nativo di San Felice a Cancello è stato bravo prima a guadagnarsi il posto da titolare sfruttando gli infortuni del portiere polacco, poi a mantenerlo nonostante gli acquisti di Gollini e appunto Christensen. In questa stagione Terracciano ha collezionato 15 presenze in campionato e 4 in Conference League(l'andata e il ritorno dei preliminari con il Rapid Vienna e poi le due sfide al Franchi contro Ferencvaros e Cukaricki) subendo in tutto 15 reti e mantenendo la porta inviolata in sette partite. Al di là dei freddi numeri, Terracciano in questa prima parte di Serie A è stato fondamentale in tante occasioni per i viola. Su tutte da citare le due sfide vinte contro l'Udinese in trasferta e contro il Verona al Franchi.

Oliver Christensen è sbarcato a Firenze quest'estate dopo una stagione in cui con l'Herta Berlino, retrocesso in Zweite Bundesliga, ha subito ben 68 reti in 33 gare di campionato. Un profilo ai più sconosciuto che lungo le rive dell'Arno aveva generato qualche perplessità tra i tifosi. Con il passare dei mesi, e con la scelta di affidargli i pali viola nelle sfide di coppa, il portiere danese ha iniziato a farsi apprezzare dal popolo fiorentino. Soprattutto in quest'ultimo periodo, quando nel giro di otto giorni, tra il 6 e il 14 dicembre, è stato decisivo per il doppio passaggio del turno dei viola sia in Coppa Italia che in Conference League. A Budapest, contro il Ferencvaros, l'estremo difensore nativo di Kerteminde con le sue parate è stato fondamentale per permettere ai viola di arrivare primi nel girone. Nella sfida invece valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Parma, oltre a grandi parate nel corso dei 120 minuti di gioco, Christensen ha dominato psicologicamente i rigoristi ducali riuscendo così a riportare la Fiorentina al trionfo dal dischetto dopo 15 anni.