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POTERE DECISIONALE

di Tommaso Loreto

Si può dissentire dalle parole di Corvino, e saranno in tanti a farlo, ma non si può rimanere stupiti. Il Dg ha il dna arcigno, di chi difende sempre e comunque il proprio lavoro, e la conferenza di ieri s'inserisce in una sorta di tradizione. Ancora i conti a farla da padrone seppure alle porte di un immediato futuro nel quale si potrà tornare a volare a quote migliori. Magari spendendo di più, o alzando il monte ingaggi.

Eppure, provando ad andare oltre le scelte di Corvino e certamente considerandone gli attuali paletti economico-finanziari, dalle repliche del dg emergono i difetti di una programmazione che non sembra mai chiudere il cerchio. Nè ora nè in passato. Perchè le stesse indicazioni fornite dalla società, che il mercato lo facessero Pradè e Macia o Corvino, si sono spesso intrecciate tra loro senza troppa logica.

Dalle Champions di Prandelli fino a quelle sfiorate di Montella è noto come alcuni cicli dell'era Della Valle si siano infranti sul più bello, ed è altrettanto noto come un'inaspettata vetta della classifica griffata Sousa (prima che il rapporto precipitasse) sia stata semplicemente snobbata per non ben precisati motivi.

Per non parlare di quella sequenza di uomini ancor prima che calciatori che potesse rappresentare il simbolo, la bandiera della Fiorentina. Tutte ipotesi spazzate via dagli allontanamenti di giocatori simboli o divorzi burrascosi (la lista è lunghissima con Borja Valero ultimo testimonial insieme ad altri quali Pasqual)

La stessa casistica di interventi non sempre chiama in causa l'uomo mercato di turno. E' avvenuto per rimandare una cessione (specialità prima toccata a DDV poi ad ADV) o per forzare un mancato rinnovo (come accadde per la "farsa" di Montolivo bollata Cognigni) o ancora per rilanciare un progetto più italiano e giovane come a suon di slogan è capitato di ascoltare di recente.

In altri termini, pur nella costante dell'assenza dei proprietari, il potere decisionale in questione non può venir meno. E certamente è destinato a influenzare anche le scelte di mercato. D'altronde se Corvino è passato dalla versione del ritorno "per alzare un trofeo" al dover cercare "giocatori forse non da Fiorentina" un motivo ci dovrà pur essere, oltre a determinate scommesse perse. 

Insomma, a margine di questo mercato invernale le acque restano agitate e se Corvino avrà provato a fare chiarezza è un'altra la chiarezza che servirebbe. Quella che parte dall'alto, che rappresenta il traguardo finale che ci si augura di far tagliare alla Fiorentina. Anche perchè quella indirizzata alla prossima estate, nella quale si potrà comprare senza vendere senza ignorare l'autofinanziamento, è tutta da scoprire . E soprattutto non pare operazione semplice.