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PRADÈ, Mercato difficile. Su Montella e Neto...

di Redazione FV

Giornata di conferenza stampa presso l'Artemio Franchi con il ds Daniele Pradè che ha incontrato la stampa per fare il punto della situzione sul difficile momento della Fiorentina. Queste le parole del dirigente viola: "Voglio fare un invito ai tifosi da parte della Fiorentina, che è un'azienda di tutti: dei Della Valle, di Montella e dello staff tecnico. Il mio invito è quello di stare uniti, dato che l'unità è stata la nostra forza in questi anni. L'unità e l'empatia è stata la cosa che ha fatto scattare la scintilla. Non possono essere due-tre risultati negativi che possono farci allontanare. Ci sarà sempre l'impegno e l'attaccamento alla maglia, questo ve lo assicuro. Noi siamo un'azienda, siamo costretti a chiamarci così nel modo del calcio: siamo costretti e obbligati a far sì che questa azienda vada bene nei numeri: in questa azienda ci sono gioie e dolori, emozioni e depressioni. A fine anno la famiglia Della Valle farà una ricapitalizzazione di 30 milioni. La nostra è un'azienda in cui i tifosi non sono nostri clienti o utenti, ma sono partner".

Sulle parole di Montella e le pressioni: "In questi giorni ci siamo visti con il mister, il Presidente e Macìa. Le responsabilità di cui parla il mister è relativo al clima che si respira nello spogliatoio. La nostra squadra ha una sensibilità forte perché si sente debitrice della vittoria con il pubblico: io per primo sono sensibile a questo momento. Non siamo fragili perché ci siamo dati degli obiettivi".

Sui giocatori mai impiegati: "Per due anni tutti abbiamo fatto solo elogi al nostro allenatore e nessuno si è mai permesso di mettere in discussione qualche scelta tecnica o tattica. Noi come società possiamo chiedere come stanno e basta i calciatori, ma non entriamo nel merito delle sue scelte: noi abbiamo una totale fiducia nel nostro mister. Non siamo a fine ciclo, stiamo pensando già al futuro: Montella ha un contratto molto lungo e verrà sempre più coinvolto nelle scelte di mercato".

Sul mercato fatto: "Abbiamo l'obbligo al momento di difendere ogni nostra scelta in estate: Marin, Richards e Badelj sono giocatori che arrivano da club importati: solo alla fine ci giudicherete e noi stessi ci giudicheremo. Se non saranno andate bene le cose noi diremo che ce l'abbiamo messa tutta. Chi non sbaglia? Su ogni tipo di decisione c'è sempre stata una coesione totale".

Ancora sulle parole di Montella: "Lui sa che la dirigenza è al suo fianco. Al 20 d'agosto non avrei mai pensato che non avrei avuto ancora una volta Rossi e Gomez, che ad ottobre si sarebbe fatto male Bernardeschi... In questo periodo anche solo un gol ed un palo fanno la differenza. Spesso la differenza in un campo di calcio la fa un campione, guardate Higuain e Tevez".

Sui tanti stranieri e sui pochi italiani in rosa: "Sono d'accordo che ci siano pochi italiani ma il mercato italiano purtroppo è penalizzante da un punto di vista economico. Ci sono tanti giocatori italiani e la nostra proprietà ci ha chiesto di tornare ad investire sui giovani. I nostri programmi non sono a fine ciclo, sono a lungo termine".

Sull'obiettivo della Fiorentina in campionato: "Non voglio di parlare di un posto preciso in classifica, noi vogliamo fare il massimo che possiamo fare: capisco che dopo due 4° posti si voglia di più, ma ci sono anche le avversarie. Aspettiamo di vedere che succede in questa annata. Siamo un gruppo solito, un gruppo fatto da ragazzi che merita Firenze. C'è ancora grande coesione e per questo parlo di sensibilità: Andrea Della Valle è il primo che soffre per le nostre sconfitte". 

Ancora sul discorso "azienda calcio": "Nel calcio moderno se non sei un'azienda non vai da nessuna parte. Il Bayern Monaco, il Borussia così come tutte le società quotate in borsa sono delle aziende a livello calcistico. Essere azienda vuol dire essere strutturati per rimanere competitivi".

Sul suo rinnovo: "Io sono un dipendente a tutti gli effetti che viene giudicato dal suo lavoro: a dicembre ci rivedremo e discuteremo la mia posizione. S'è c'è la stessa intenzione andremo avanti insieme e mi auguro di sì, dato che ho il massimo sostegno della proprietà. Finché sono qua darò il mio 100%".

Sui problemi della Fiorentina: "Le vere risposte le dà soltanto il campo: nessuno di noi si aspettava questa classifica. Non siamo stati brillanti come gli altri ma alla squadra non ho mai imputato nulla. Sarà la squadra ed il mister a portarci fuori da questa classifica".

Su Neto: "Stiamo lavorando per farlo restare ma i giocatori in scadenza sono una cosa molto comune: i procuratori ed i giocatori cercano sempre di fare il loro meglio, il calciomercato è cambiato".

Sul mercato di gennaio: "Noi in questo momento siamo 32 in rosa e la prima cosa a cui devo pensare è mandare a giocare più giocatori possibili. Devo sperare che Joaquin e Gomez tornino a fare loro stessi: in questo momento le soluzioni ce le cerchiamo in casa, è giusto andare avanti con questa rosa".

Sul basso rendimento di alcuni giocatori basilari: "Ci stanno momenti di appannamento in giocatori importanti come Borja Valero o Gonzalo Rodriguez... loro stessi sanno che non stanno dando il 100%. L'importante è lavorare in allenamento con la voglia di migliorare".

Sul ruolo di Montella nel mercato estivo passato: "Abbiamo cercato sempre di condividere ogni scelta al massimo: la collaborazione del tecnico serve per una crescita collettiva. L'allenatore lavora su ciò che gli viene messo a disposizione condividendo l'arrivo dei giocatori".

Sugli esuberi: "Non sarà facile piazzarli".

Su Giuseppe Rossi: "Non so quando potrà tornare in campo. Tengo le dita incrociate e faccio un grande tifo per lui. Ci manca tanto ma è sempre molto vicino a noi. E' un grande campione e visto come aveva lavorato in agosto il rammarico aumenta".

Sulla comunicazione tra l'allenatore e la società: "Possono esserci delle mancanze di comunicazione, ma il fatto che l'allenatore non venga messo al corrente di alcune cose come la partnership ad Ascona non mi sembra primario. Di disagi però non ve ne sono, ve lo assicuro".

Sul momento difficile come motivo di crescita: "Sicuramente sì, sarà un'occasione per tutti per migliorarci, compreso il tecnico".

Su Ilicic: "Noi abbiamo un regolamento interno molto chiaro ed i giocatori sanno che se non lo rispettano vengono sanzionati. Ilicic è come un figlio che ha bisogno d'aiuto, non va messo da parte ma dobbiamo dargli di più. Mi piacerebbe che tutti dessero aiuto a questo giocatore. E' un ragazzo pulito che sta soffrendo questa situazione. Ha dei numeri incredibili a livello calcistico ora sta a lui metterli in pratica".

Sui bilanci ed il sogno di vittorie: "Il fatturato è importante: noi siamo il 7° fatturato d'Italia e sappiamo che tutto ciò che facciamo di meglio è una conquista. Se vediamo cosa accade in Europa, ci sono situazioni allarmanti. Noi siamo obbligati a fare il meglio di noi stessi. In Europa stiamo facendo molto bene e ci teniamo".