.

PRANDELLI: "AVANTI COSÌ. DUSAN HA GLI ATTRIBUTI. VENUTI IL MIO JORGENSEN. E SU CALLEJON..."

di Redazione FV
Fonte: a cura Andrea Giannattasio

Giornata di vigilia in casa Fiorentina: al termine della rifinitura di questo pomeriggio al centro sportivo "Astori" nella sala stampa dello stadio Franchi ha preso la parola il tecnico viola Cesare Prandelli che ha introdotto i temi della sfida di domani contro l'Hellas Verona. Ecco le parole dell'allenatore:

Sui passi in avanti della squadra: "Dobbiamo dare continuità alla prova di mercoledì: col Sassuolo abbiamo fatto una buona partita contro una formazione temibile, lo spirito e l'atteggiamento mi è piaciuto. C'era un bel clima".

Sulla consapevolezza di lottare per la salvezza: "L'atteggiamento visto col Sassuolo è stato quello di una squadra che non voleva perdere, che voleva lottare su ogni pallone, dobbiamo assolutamente continuare così".

Sul cambio di modulo della squadra e la sicurezza in difesa: "Rivedendo gli allenamenti e la partita che abbiamo fatto con 4 difensori c'erano un po' di incertezze, volevo togliere tutti gli alibi alla squadra e volevo responsabilizzarla. Sono sempre convinto che quando si parla di fase difensiva questa va fatta al meglio. Io non mi vergogno a difendere un risultato o una gara difficile. Spesso cercando il bel gioco tante squadre si sono trovate coinvolte nella lotta per la salvezza. A noi serve concentrazione. L'energia vista l'altra sera la voglio rivedere domani".

Sulla partita di Vlahovic: "E' un ragazzo di 20 anni e se si assume la responsabilità di battere un rigore vuol dire che ha gli attributi: sono cintento di lui perché vuole migliorare e sa che può farlo. Sono felice di lui, deve continuare così ed aver fiducia delle proprie responsabilità".

Su Callejon: "Josè è un professionista molto serio, è importante per noi: sta recuperando la sua forma fisica e sta bene. Il suo problema non è tanto il ruolo, anche se penso che non possa fare il quinto: quando gioca lui il centrocampo si deve disporre in maniera diversa, non a cinque".

Ancora su Vlahovic e sul rapporto col serbo: "Quando sono arrivato qua ho trovato tutte ottime punte: ma nel momento che io ho in mente una punta specifica io penso che Dusan abbia le caratteristiche adatte per fare la punta che voglio io. Cutrone in area di rigore è molto bravo ma al momento ho scelto Vlahovic: lo vedo sereno, mi auguro che si sia sbloccato".

Su Ribery: "Nell'ultima gara non è mai andato largo a sinistra, ma dobbiamo farlo diventare ancora più leader in modo tale che possa darci maggiore superiorità numerica. Non deve risolvere da solo i problemi ma deve essere un nostro punto di riferimento".

Sul Verona e Juric: "Il Verona preoccupa molte squadre e anche noi siamo molto preoccupati: tutti i giocatori hanno sposato la filosofia verticale e propositiva del suo allenatore. Magari rischia qualcosa la squadra ma la mentalità sfacciata che ha mi piace molto. Il lavoro in settimana è sicuramente tanto e Juric è stato bravo ad entrare nella mente dei suoi giocatori. Il futuro del calcio va indirizzato in questa mentalità".

Su Amrabat: "Non vorrei mai togliere le caratteristiche che ha, visto che recupera tanti palloni: ogni giocatore deve migliorarsi ma per ora me lo tengo così com'è. Pulgar? Lo vedo bene da centrocampista, un po' meno da mezz'ala".

Sul mercato e su richieste precise: "Le lettere di babbo Natale sono sigillate: le apriremo insieme e si vedrà. Non abbiamo ancora deciso quando ci sideremo e parleremo di mercato. Ora parliamo di squadra, ho rimandato tutto ciò che riguarda il mercato".

Sui tifosi e Commisso: "Quando capisci che non sei solo, sei spronato a dare qualcosa di più: adesso la squadra deve dare continuità. I fuochi d'artificio sono stati un segnale significativo, mentre le parole del presidente hanno inciso in modo significativo".

Su Milenkovic: "Noi abbiamo la possibilità di giocare con due centrali ma per ora abbiamo deciso di giocare a tre. I sistemi di gioco però non hanno un grande significato. Ci sono giocatori che sono universali e lui è uno di questi".

Sul senso di appartenenza nella squadra: "Dopo la gara col Sassuolo abbiamo intrapreso questa strada: ora dobbiamo dare continuità".

Su Venuti e l'attaccamento alla maglia: "Vi basti solo sapere che gli ho dato il soprannome "Jorgensen": questo vi dice tutto".