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PRANDELLI, Penso solo alla partita, non al futuro

di Gianluca Losco

Si torna a parlare in casa Fiorentina, poco più di una settimana dopo la partita col Milan ed il silenzio stampa dovuto alla direzione di gara di Rosetti. Alla vigilia della sfida con la Juventus, ecco le parole del mister gigliato Cesare Prandelli.

Sul futuro
: "E' un argomento fondamentale per tanti motivi. Ma ora la concentrazione mia e della squadra è sulla partita di domani. Vogliamo affrontarla nella maniera giusta, ricercando anche un risultato, perché sarebbe per noi motivo di continuare a sognare un posto che per quanto mi riguarda ci compete ancora. Affrontiamo una squadra che ha cambiato modo di stare in campo. Noi stiamo bene, abbiamo recuperato Gilardino e Santana. Su Vargas e Natali devo ancora vedere oggi. Ci sarà uno stadio carico e quindi ci sono tutte le promesse per affrontare una grande gara".

Sarà un Fiorentina-Juventus diverso?
"Dovremo viverla bene, come fatto in questi anni, sennò rischiamo di essere provinciali. Questa è una partita importante come tante altre, ma fondamentale in questo momento della stagione. Dovremo cercare la prestazione con ordine e la qualità che ha sempre contraddistinto questa squadra".

Quale è stato il pensiero più ricorrente che hai avuto in questa settimana?
"Non c'è stato, se non quello di trasmettere alla squadra che stiamo comunque facendo bene. In questi 40 giorni abbiamo disputato 13 partite, ho cercato di lavorare rinforzando l'autostima della squadra. In alcuni momenti c'erano troppi negativi per cui nell'intervallo ho dovuto alzare la voce".

Quanto può crescere Jovetic? Come si vive la situazione di Mutu? "I
dati che riguardano Mutu sono chiari, era tornato con 7 gol in 5 partite. Aveva tratto beneficio anche lo stesso Gilardino, che non aveva l'unica responsabilità di mantenere il fronte d'attacco. Jovetic ha caratteristiche diverse rispetto ad Adrian, deve convincersi ancora di più di entrare con maggior determinazione nel vivo del gioco, soprattutto fuori casa. Avrà nel tempo la possibilità di assumersi tutte le responsabilità".

Sulle voci che riguardano la Juve: "Tutte le volte che mi hanno accostato alla Juve non è mai successo nulla in questi anni, anche se essere accostato a grandi squadra fa piacere. Io guardo esclusivamente alla partita di domani".

Secondo te è finito il ciclo di questa squadra?
"I cicli posso finire nelle stagioni in cui termini. Noi siamo sempre in corsa su tre fronti, dobbiamo giocarci la possibilità dei quarti di finale in Champions, la finale di Coppa Italia e un posto importante in campionato. Per me non può essere finito un ciclo. A fine stagione potremo trarre più conclusioni. Io posso dire che non ho mai visto finire un ciclo a gennaio, questa squadra deve lottare fino alla fine".

Su Keirrison
: "Ha bisogno di tempo, soprattutto dal punto di vista della comunicazione, che diventa problematica. Recuperare un giocatore come Zanetti è stato importante nel secondo tempo con la Lazio".

Come si prepara una partita sapendo che dopo ce n'è un'altra forse più importante?
"Noi dobbiamo pensare esclusivamente alla partita di domani e non al Bayern".

Un giudizio sulla Juventus
: "E' difficile giudicare la mia stagione e quella della mia squadra che non posso permettermi di giudicare gli altri. La Juve è sempre la Juve, ha la capacità e il carattere di risollevarsi sempre. Noi vogliamo mettere in difficoltà una grande squadra".

Zanetti sarà in campo il primo minuto? "Penso di sì".

Sulle 16 partite consecutive con gol al passivo: "C'è da capire il perché, abbiamo dovuto rivoluzionere la difesa ed è stato difficile trovare un equilibrio. L'addio di Dainelli ci ha un po' penalizzato".

Sugli arbitri: "Io non ho cattivi pensieri, penso che il calcio stia andando verso una direzione che, se non riusciamo a cambiarla, potrebbe essere davvero mortificante doverci lavorare. Una soluzione c'è, ed è anche abbastanza semplice: basterebbe mettere a disposizione una tecnologia, è l'unico mezzo democratico che abbiamo, per me sarebbe una cosa fantastica e sarebbe anche un deterrente contro la violenza. Lo fanno in tutti gli sport del mondo, non vedo perché non debba essere fatto nel calcio".

Su Felipe Melo
: "E' un giocatore che abbiamo conosciuto bene, non perderà mai la propria identità di lottatore e domani ci aspettiamo un gara così di grande grinta".

Sugli striscioni
: "Gli striscioni sono una dimostrazione di affetto e di amore per la squadra. Io sono sempre stato orgoglioso di questo e lo sono tuttora".