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PRANDELLI, Quest'Italia s'ha da fare

di Marco Conterio

La prima ufficiale è andata bene. Almeno nel risultato s'intende, perché di gioco se n'è visto a sprazzi e senza le invenzioni dell'ex epurato Cassano, la notte avrebbe dovuto portare più che qualche consiglio al neo ct Prandelli. E, detto per inciso, fa sempre una certa emozione vederlo con lo stemma della Figc stampato sul cuore, a dirigere Pirlo, De Rossi e compagnia azzurra giocante. Un Italia work in progress che ha steso ieri a fatica la modesta Estonia, con trame di gioco viste a sprazzi, invenzioni al lume di candela e ritmi da replay televisivi.

Riccardo Montolivo, a portar acqua ed a rifinire in mezzo al campo, ha giocato una partita luci ed ombre. Chissà. Forse le voci di mercato, forse la pressione da azzurro, forse il contratto ballerino, forse un ruolo non troppo nelle sue corde. Di certo c'è che Firenze ultimamente si è abituata ad altre prelibatezze da parte del suo capitano e che quella di ieri è stata solo l'ombra di una prestazione al limite della sufficienza. L'Italia s'ha da fare, questo è chiaro. Il laboratorio Prandelli ha iniziato ora a prender gli alambricchi in mano, per puntare tosto all'Europeo. Per farlo, però, servirà anche un altro Montolivo. Voci di mercato e rinnovo contrattuale permettendo.