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PRANDELLI, Ritroveremo lo spirito giusto

di Gianluca Losco

Dopo la batosta rimediata dalla Lazio, è ancora Cesare Prandelli a presentarsi davanti ai microfoni della sala stampa del Franchi. Domani c'è la sfida al Genoa nell'anticipo serale della quinta giornata di campionato, ecco le impressioni del mister gigliato:  "Siamo tutti arrabbiati e dispiaciuti, vogliamo scendere in campo per dimostrare che non è crisi ma bisogna trovare lo spirito, può capitare e forse è meglio che sia capitato all'inizio. Domani mi aspetto un atteggiamento diverso". Su Ujfalusi e Liverani e la lora mancanza: "I giocatori diventano leader quando hanno continuità di pensiero, negli allenamenti c'è questo spirito, è in partita che forse manca qualcosa, il giocatore non è l'unico responsabile ma è la squadra. La squadra c'è dal punto di vista dell'organico, abbiamo dimenticato lo spirito e la nostra forza, siamo feriti nell'orgoglio e abbiamo voglia di dimostrare che non abbiamo dimenticato lo spirito". Sul faccia a faccia di ieri: "Purtroppo avevo capito da diverse settimane che era questo il problema, quando ti confronti con la squadra devi fare delle provocazioni, i giocatori hanno bisogno di stimoli forti, dopo il confronto ho visto determinazione, la risposta dal punto di vista visivo è stata importante ma ora le parole contano poco". Era preventabile un momento del genere? "Abbiamo lavorato bene, l'obiettivo erano i preliminari e li abbiamo passati, ma quando cambi molti e arrivano giocatori diversi c'è problema di integrazione, tutti devono ragionare allo stesso modo, quindi era abbastanza preventivabile, per me è stato salutare prendere queste sberle a inizio campionato". Sulla partita di domani con il Genoa e sulla formazione: "Non ci sono mai esclusioni eccellenti, solo dei momenti in cui certi giocatori hanno bisogno di recuperare energia e brillantezza fisica, ma non bisognma pensare che il problema sia sui singoli giocatori, sulla formazione devo vedere alcune cose, bisogna tirare fuori gli attributi". Difficile scegliere i titolari? "Non c'è pericolo che gli esclusi si sentano meno importanti, bisogna ragionare sul fatto che ci sono molte partite, questi ragionamenti non vanno fatti sennò non si va da nessuna parte; io devo scegliere di volta in volta i giocatori più affidabili". Ancora sullo spirito perso, forse appagamento? "Io ho parlato di umiltà, abbiamo ricevuto compliemnti ma questi fanno bene, non male, se ti ricordi che questi devono portare a dei successi, se abbiamo dimenticato questi valori bisogna recuperarli al più presto, ciò che è stato fatto non conta niente perchè bisogna guardare avanti, la forza di un gruppo si vede in questi momenti". Sulla mancanza di un leader in campo:"E' la squadra che deve diventare un leader, se abbiamo un filo conduttore e voglia di soffrire non hai bisogno di un leader, i leader li vedi solo nel tempo e devono avere la capacità non solo di aiutare ma anche quella di dimostrare. Il leader non deve fare il padrone ma deve essere a servizio della squadra, magari a volte si ha paura a prendersi certe responsabilità". Sul turnover: "Questa era la suqadra che aveva fatto un'ottima partita sei giorni prima, è una squadra importante che a Lione aveva dimostrato di saper stare in campo, non è quello il problema, ci sono molte polemiche inutili, il problema è sempre quello di ritrovare lo spirito che la suqadra sa di poter avere". Un Prandelli rabbioso, voglioso di mettersi alle spalle la serata di mercoledì ed il momento difficile