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PRIMA IL DOVERE POI IL PIACERE

di Pietro Lazzerini

Dopo qualche giorno di chiacchiere e di sentito dire, è arrivato il tempo degli incontri. Daniele Pradè si trova a Milano, dove domani dovrebbe essere fissato il tanto atteso incontro con Fali Ramadani per trattare sia il futuro di Stevan Jovetic che il rinnovo di Adem Ljajic. Il procuratore del montenegrino ha in mano più di un'offerta, ma allo stesso tempo confermerà la volontà del proprio assistito di rimanere in Italia e quindi di andare alla Juventus. Fatto sta che se l'offerta bianconera non sarà all'altezza della richiesta viola, la Fiorentina non si piegherà davanti alla richiesta e alla forzatura di Jo-Jo, valutando le offerte provenienti dall'estero. E' di ieri la notizia che vedrebbe il Chelsea di Mourinho pronto ad offrire almeno 28 milioni di euro cash per l'attaccante. Un'offerta che Andrea Della Valle prenderebbe in seria considerazione e che potrebbe anche allettare lo stesso Jovetic visto il blasone del club e la possibilità di essere allenato dallo Special One. Forse la soluzione migliore per tutti in un certo senso, sia per tifosi e società, sia per agente e giocatore. Una volta sciolto questo nodo toccherà ad Adem Ljajic. Per lui la Fiorentina ha già pronta un'offerta di rinnovo fino al 2017 con un discreto aumento dell'ingaggio. E' ovvio che il giovane serbo proverà a forzare la mano chiedendo il massimo previsto dal tetto ingaggi viola, ma allo stesso tempo è ovvio che la Fiorentina abbasserà le pretese del giocatore promettendogli comunque un futuro al centro del progetto di Montella.

Una volta sciolto questo doppio nodo, i dirigenti viola si getteranno nella mischia per arrivare ad un top player per l'attacco. Burak Yilmaz, Mario Gomez o Alvaro Negredo. Da questo trio potrebbe uscire il prossimo bomber gigliato. Ve lo raccontiamo da qualche giorno, la Fiorentina non vuole attaccanti di seconda fascia, vuole una punta da 20 gol a stagione, che possa trasportare la squadra di Montella ai vertici del campionato e sopratutto delle competizioni europee. E' vero che la partecipazione alla "sola" Europa League potrebbe essere un ostacolo difficile da superare, ma la qualità del gioco e del progetto gigliato, fa sì che nonostante questo handicap, anche i migliori giocatori siano tornati seriamente a pensare ad un'esperienza sulle rive dell'Arno.