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PRIME CREPE?

di Luciana Magistrato

Tutti con Paulo Sousa è il diktat della società in queste ore, per cercare di uscire dal momento di difficoltà. Fare quadrato serve a dare credibilità ad un allenatore che, in questo momento, sembra davvero in confusione e soprattutto sembra non avere il polso della situazione. Ma se tutta la società, almeno all'esterno, è con Sousa, secondo quanto raccolto da FirenzeViola qualche scricchiolio nel rapporto giocatori-allenatore comincia ad esserci. Niente golpe per carità e niente a che vedere con gli screzi con Mario Suarez o Giuseppe Rossi, ben inteso, che reclamavano spazio e rispetto personali, ma qualche dubbio si è insinuato anche nel resto dello spogliatoio e riguarda tutta la squadra, i veterani in particolare che si chiedono come mai nel 2016 avanzano le dita di una mano per contare le vittorie in campionato.

I giocatori infatti stanno accusando le critiche dei tifosi (nonostante la presenza di molti alle cene dei violaclub abbia creato un buon clima durante la pausa) e hanno accusato soprattutto domenica quel "tirate fuori gli attributi" a fine gara. "La mancanza di cattiveria" nella squadra in effetti era stata già sottolineata da Borja Valero dopo la sconfitta a Torino; ma a chi si rivolgeva? Ai compagni che non ce l'avevano messa o a chi è alla guida e non sa trasmetterla e dare un gioco aggressivo? "Altrimenti ci mangiano" disse lo spagnolo; ed in effetti le altre sembrano avere sempre più fame. È indicativo che stiano deludendo proprio i veterani -non uno, ma tutti praticamente -che sembrano le brutte copie delle passate stagioni. E il loro dubbio è che questo allenatore non riesca più a farli brillare, a valorizzarli, soprattutto a dare loro un'identità e un'impronta vincente perché pochi mesi di gloria non possono bastare a rendere il portoghese un buon allenatore ed esente da colpe.

Nello spogliatoio, per quanto raccolto dal nostro sito, serpeggia insomma una certa insofferenza verso il tecnico dal quale si attendono la carica "emosionale" che sembra aver perso, quasi glielo abbia ordinato il dottore di restare da insoddisfatto e "convalescente" alla Fiorentina. Gennaio è troppo lontano per starci ancora a pensare e usare il mercato come alibi. E la svolta la chiedono non inventando nuovi ruoli per ognuno, non accusando i giocatori di essere in confusione, non 'facendosi bello' con i tifosi (Montella si mise contro tutti per difendere la squadra), non spremendo i soliti stile accanimento terapeutico ma ritrovando grinta e motivazioni lui stesso e cercando, con un gioco semplice e più fluido e coinvolgendo tutti, di aiutare la squadra, soprattutto a trovare la via del gol senza tanti inutili fraseggi, sia a parole che sul campo.