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PRIMI TAGLI (MA CON L'AIUTO DI ROCCO)

di Andrea Giannattasio

In attesa di capire cosa accadrà sul fronte taglio stipendi per i giocatori della prima squadra (un accordo tra Pezzella e compagni e la società viola sembra in ogni caso essere in dirittura d’arrivo), la Fiorentina inizia a prendere delle contromosse per far fronte alla profonda recessione che sta coinvolgendo tutto il mondo del calcio. Una crisi, quella scoppiata a seguito dello stop della Serie A, che ha già fatto perdere tanti milioni ai venti club del massimo campionato per ciò che concerne la svalutazione del parco giocatori e i mancati incassi da sponsor e botteghini e che potrebbe acuirsi ancora di più qualora la stagione non dovesse più riprendere, con i mancati introiti derivanti dai diritti televisivi.

È notizia infatti di questo pomeriggio che la Fiorentina abbia deciso pubblicamente (unica società di A a farlo) di usufruire del Fondo di Integrazione Salariale, come previsto dal Decreto “Cura Italia”, per cinquanta suoi dipendenti, ovvero una sorta di cassa integrazione che garantirà ad alcuni degli assunti (quelli che attualmente sono privi di incarico e che per gran parte non possono nemmeno svolgere attività di smart-working) una copertura per il 70% del loro stipendio da parte dello Stato italiano. Non una novità nel panorama del massimo campionato (già il Napoli aveva fatto una cosa del genere nei confronti di 15 dipendenti del settore amministrativo, oltre alla Sampdoria, alla Roma e a buona parte dei club di B) ma che si differenzia in modo netto per il fatto che il piano messo in atto da Rocco Commisso permetterà di non mutare nulla dell’attuale salario degli assunti che saranno coinvolti.

La Fiorentina, infatti, ha fatto sapere che fin tanto che durerà lo stato d’emergenza e il fondo d’integrazione sarà attivo (non è stata annunciata per il momento una data di fine) nell’ottica di un supporto totale garantirà un’integrazione volontaria della restante parte dello stipendio (circa il 30%) che nel nuovo libro paga temporaneo non risulterebbe, affinché i lavoratori possano ricevere una retribuzione equivalente a quanto solitamente percepito. Coinvolti da questa manovra saranno tutte quelle attività in seno al club che allo stato attuale non vengono svolte per ovvi motivi, in particolare le persone che ruotano attorno alla gestione del centro sportivo e dello stadio Franchi, che è inutilizzato ora e lo rimarrà anche quando la Serie A riprenderà, visto che i match saranno giocati a porte chiuse.