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PROBLEMI SIGNIFICATIVI

di Tommaso Mattei

Un cambio di rotta netto e deciso. Pantaleo Corvino non vuole più esporsi a nessun tipo di strumentalizzazione, e fa bene. Durante la presentazione di Neto è stato chiaro:” Non mi piace fare promesse, per non creare da parte mia illusioni e sopratutto per i nostri tifosi. Il mercato di gennaio non è facile, avete visto com'è finita l'anno scorso con Cassano. Io sto cercando di fare qualcosa d'importante”. Parole che sono arrivate in risposta a quelle di Andrea Della Valle che durante la festa per gli auguri della Fiorentina aveva annunciato che dal mercato di Gennaio Mihajlovic avrebbe potuto contare su 3 acquisti significativi. Un modo, quello di Corvino, per evitare false e facili illusioni in un mercato difficile come quello di riparazione. Escluso Neto, le trattative viola vivono un momento di stallo navigando tra smentite e conferme. Le ultime novità che arrivano dall’Inghilterra per Behrami sono dimostrazione di quanto detto. Sembra, infatti, che la società abbia confermato Grant e che quest’ultimo non voglia privarsi dell’esterno svizzero. Insomma, da qualunque parte si guardi il lavoro di Corvino, le prospettive non sono così positive. Il Ds viola, siamo sicuri, sta facendo tutto il possibile per regalare a Firenze un finale di stagione esaltante ma le condizioni di questo periodo gli sono davvero avverse.

Una Fiorentina che non nutre di grande appeal come piazza, una squadra che soffre in campionato e forse anche un budget non cosi’ consistente. Motivi, eventi o casualità che segnano comunque una svolta nel difficile lavoro del Direttore Sportivo della Fiorentina. Fino a qualche tempo fa, ovunque andasse, portava a termine la trattativa salvo strani casi. Operazioni che magari potevano durare anche mesi e mesi ma che alla fine andavano in porto. Adesso è tutto diverso. Questo non per dire che la responsabilità sia di Corvino ma che la Fiorentina non è più quella di ieri per le già citate motivazioni. Da una classifica difficile a un progetto che a volte sembra nebuloso fino all’assenza dall’Europa. Basta pensare agli arrivi dei vari Vargas, Jovetic, Ljajic e altri che non stiamo a citare per ricordarsi che la Fiorentina godeva di una fama di una certo tipo. Giocatori come questi scelsero Firenze rinunciando al altre piazze che adesso sembrano lontane anni luce.

Prima, ovunque Corvino bussasse gli venivano spalancate le porte, adesso dove suona il campanello non risponde nessuno. Giuseppe Rossi ne è l’esempio più eloquente, cercato per sostituire Mutu, ha gentilmente declinato l’offerta. Manca poco alla fine del mercato e pensare di vedere acquisti significativi sembra davvero difficile. A Corvino il compito di fare il miracolo, un significativo miracolo.