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PROVACI ANCORA JOAQUIN!

di Pietro Lazzerini

In estate è arrivato per allargare la colonia spagnola della Fiorentina targata Montella, salutato come un grande colpo anche grazie ai pochi milioni investiti rispetto a quanto anni prima il Valencia lo aveva pagato per strapparlo al Betis. Molti lo davano come addirittura titolare al posto di Cuadrado, poi con le prime prestazioni del colombiano, questo cambiamento non si è mai verificato. Joaquin Sanchez è uno di quei giocatori che ha bisogno di tempo per entrare in forma, sopratutto perchè l'età non è più quella che lo ha visto protagonista in Nazionale con oltre 50 presenze e la rapidità non è più così facile da recuperare. Nelle prime giornate ha sempre dimostrato di poter spaccare in due una partita con un gioco di prestigio improvviso, ma poi nei fatti non è mai riuscito a dimostrare concretamente questa capacità. Montella continua a dargli fiducia, anche in seguito alla sostituzione contro il Cagliari che poteva sembrare una bocciatura e che invece si è rivelata soltanto un cambio tattico. 

Contro l'Atalanta, partita in cui è entrato al posto di Wolski e dove ha subito ben figurato con un gran tiro respinto da Consigli, si sono visti dei passi in avanti anche nello stato di forma. Più pimpante e anche più dentro all'azione, forse anche grazie ad uno schema che al suo ingresso in campo lo vedeva schierato sull'esterno a destra in un "albero di Natale" con i trequartisti che agivano molto larghi (l'altro era Borja Valero). Domani il tecnico viola lo dovrebbe schierarlo nuovamente in campo da titolare, per un'occasione da non perdere in un momento così delicato della stagione. Una prestazione di alto livello gli permetterebbe di recuperare posizioni rispetto agli altri attaccanti, almeno fino a quando non torneranno a disposizione sia Cuadrado che Mario Gomez. 

Nella "Scala del calcio", "El nino del puerto" (questo uno dei soprannomi che gli hanno dato in patria essendo natio d'El Puerto Santa Maria) dovrà dimostrare di essere in crescita, giocando una partita a servizio della suqadra ma condita anche da quei colpi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Lo spagnolo sa bene quanto è importante fare bene, e grazie alla fiducia di Montella, farà di tutto per aiutare i viola a sfatare un tabù nerazzurro che ai tempi di Della Valle dura da ben 12 partite consecutive.