PUNTI DI VISTA
Partiamo dai dati di fatto, quelli certi. La tanto citata clausola rescissoria sul contratto di Vincenzo Montella esiste. Eccome se esiste. Ed ha un valore pari a cinque milioni. Questo almeno sulla carta. Si passa poi ad analizzare quanto aleggia attorno a questo accordo (scritto) tra il tecnico e la Fiorentina. Ovvero il famigerato gentleman agreement, una tacita stretta di mano con la quale la società viola si è impegnata due anni fa a liberare il proprio allenatore non appena non ci fossero più le basi per proseguire ancora il rapporto, fino alla data di scadenza del contratto fissata al 30 giugno 2017. Questa è la storia, alla quale però fanno seguito come sempre una serie di postille.
La prima è ovviamente relativa alle parole di Montella stesso, che in queste settimane ha continuato a ribadire la volontà di incontrare la società per fare il punto della situazione sulle future ambizioni sue e del club viola, sovvertendo però tutto ciò che proprio l’aeroplanino aveva detto pochi mesi fa a proposito del suo destino (“Fino a prova contraria, non ci sono possibilità che io lasci la Fiorentina”). Dall’altra parte però solo silenzio. Perché al di là della risposta di Andrea Della Valle a RadioBlu nel pre-partita di Fiorentina-Parma, sulla sponda della Fiorentina, sul fronte-Montella, registriamo da settimane solo silenzio e temporeggiamento, per una situazione che di fatto ad oggi blocca tutte le strategie di mercato viola, impedendo un’adeguata programmazione. E qui siamo alla seconda postilla.
La sensazione quindi è che nell’incontro che andrà in scena tra il tecnico e la società viola nel corso dei prossimi dieci giorni (un meeting al cui tavolo, oltre ovviamente al tecnico, saranno seduti anche Della Valle, Cognigni ed il dg Rogg) siano davvero tanti gli argomenti di cui parlare. Perché oltre alle ambizioni del mister (già ribadite in passato in altre sedi), resta da capire fino in fondo quale valore abbia il contratto che Montella due estati fa ha sottoscritto fino al 2017. Se si tratti, cioè, di un accordo pronto ad essere aggirato oppure se rappresenti un’amara tassa dalla quale Montella non si potrà sottrarre. Punti di vista, come li ha chiamati il tecnico a Palermo. Ma che dovranno essere risolti ben presto.