PUNTO DI FORZA
Lavorava a parte, ieri, Nico Gonzalez, e con lui molti titolari reduci dalla sfortunata trasferta di Roma. Al Viola Park va in scena il rito collettivo dell'allenamento a porte aperte, occasione buonissima per compattare l'ambiente in vista della partita per eccellenza e – perché no – anche per ritrovare fiducia dopo due sconfitte consecutive. Così se molta attenzione è stata riservata ai bianconeri e soprattutto agli ex in arrivo (leggere alla voce Vlahovic e Chiesa) per le indicazioni dal campo servirà attendere i prossimi allenamenti, quando per esempio anche le eventuali preoccupazioni su Parisi (ieri costretto al ghiaccio sulla caviglia) dovrebbero rientrare.
Intanto però tiene banco anche l'assetto tattico che la Fiorentina potrebbe mostrare contro la Juve, o meglio l'eventuale scacchiere che Italiano immagina per sfidare Allegri. Opzioni che il tecnico dovrà valutare singolo per singolo, a cominciare dal ballottaggio offensivo tra Beltran e Nzola per arrivare a uno schieramento sugli esterni che può fare la differenza. A Roma d'altronde non è passato inosservato il ritorno a sinistra di Nico per lasciar spazio a un Ikonè in condizioni migliori di Sottil e Brekalo, ma almeno a giudicare dalle risposte del campo l'esperimento non sembra aver restituito grandi risposte.
Nel parallelo tra la gara dell'Olimpico e l'ottimo avvio di stagione dell'argentino spiccano numeri diversi, in particolare tra l'ultima partita giocata da titolare della corsia offensiva destra, quella vinta contro il Cagliari, e quella di lunedì sera. Contro i sardi, al Franchi, non solo il numero 10 ha avuto una precisione nei passaggi superiore (92 contro 82%) unita ad una presenza sulla fascia molto più ampia come confermano anche le mappe termiche, ma ha anche effettuato più passaggi sulla trequarti (11 contro 10) più passaggi lunghi (1 contro 0) e molti più tiri (6 nello specchio contro 2) trovando solo nelle palle recuperate un rendimento migliore (6 contro le 2 collezionate al cospetto della squadra di Ranieri).
Al netto di un valore degli avversari per forza di cose diverso sembrano tutti indizi destinati a confermare la sensazione che da destra Nico possa essere molto più letale al tiro e in zona gol, aspetto sul quale riflettere con attenzione anche in ottica Juventus e dopo quanto visto contro la Lazio pur entro 90 minuti in cui la Fiorentina non meritava di uscire sconfitta. Perché anche volendo cercare nuova pericolosità su una fascia sinistra dove né Brekalo né Sottil hanno del tutto convinto, e dove lo stesso Ikonè per il momento non è stato proposto, spostare un punto di forza come il numero 10 rischia di diminuire pericolosamente la potenza di fuoco dei viola.