.

PUNTO DI PARTENZA

di Tommaso Loreto

L’intervento di Dario Nardella sul fronte stadio non cambia di molto le carte disposte sul tavolo, e se apre comunque una nuova fase del dialogo con la proprietà viola certifica anche il ritorno al punto di partenza di una storia vecchia di decenni. Mentre Commisso si prepara a celebrare il suo primo anno da presidente della Fiorentina, e sabato si preannuncia giornata per niente banale per tanti motivi, il primo cittadino fiorentino ribadisce concetti già conosciuti come la volontà di proseguire sulla strada della ristrutturazione del Franchi dopo che il bando per l’area Mercafir non ha visto la Fiorentina in corsa. 

Certo la questione Campi Bisenzio rimane sospesa nonostante il Sindaco smentisca ostruzionismi su un nuovo stadio che possa sorgere fuori dal comune di Firenze, ma i concetti di ieri chiamano più in causa l’attuale legislazione sui beni artistici che non la scelta del territorio più conveniente. Quasi uno smarcamento rispetto ai paletti imposti sul Franchi da parte della Sovrintendenza, ribadendo l’intenzione di lavorare su una legge che consenta di poter intervenire sullo stadio come vorrebbe il proprietario americano del club. 

E d’altronde mentre proprio su Campi sembrano mancare dettagli definiti di cosa si possa o non si possa fare, è ancora sullo stadio del Campo di Marte che potrebbe essere trovato un accordo, tanto più se prima o poi dovessero cadere i veti sull’abbattimento delle curve. Solo in quel caso non è da escludere che un’operazione imponente sul Franchi diventi fattibile (sia in termini di stadio che di aree commerciali) a patto che l’opera legislativa promossa anche dalla deputata Di Giorgi riesca a decollare dopo che il Ministro per la Cultura Franceschini aveva a dir poco frenato. Una strada obbligata, a meno di sorprese che solo Commisso può svelare a cominciare da sabato quando avrà l’occasione di rispondere a Nardella.