QUANDO CORRONO LE VOCI
Imprevisti del calcio, o meglio le conseguenze dei suoi tempi. Un giorno sei ai ferri corti e ti dici di tutto, quello successivo discuti di mercato, infine ti ritrovi corteggiato. Da nemico a spasimante in meno di 9 mesi. Già perchè dopo le aggressioni in tribuna, dopo la campagna mediatica sollevata per definire "incivile" Firenze mentre veniva assegnato il preliminare di Champions al Milan a suon di rigori, e dopo le maglie con il logo europeo presentate in ampio anticipo, adesso lo scenario si è capovolto.
Per la verità qualche segnale di riconciliazione tra Fiorentina e Milan era arrivato sulla scia della trattativa per Matri, ma sarebbe stato decisamente ostico ipotizzare un corteggiamento come quello che da 24 ore alcuni organi di stampa ci raccontano. Perchè oggi il Milan cercherebbe insistentemente sia Pradè che Montella, e secondo ulteriori indiscrezioni i due coinvolti avrebbero persino già risposto "sì" alla chiamata del Diavolo. Voci che oggi campeggiavano sulla "Gazzetta" ma che, per il momento, da queste parti trovano poche conferme.
Perchè Montella ha di fatto ribadito, anche recentemente, la volontà di restare in viola, perchè Pradè (seppure in modo più limitato rispetto a quanto auspicato) è destinato a rinnovare, e perchè è evidente a occhio nudo che per entrambi, soltanto a livello di struttura, andare al Milan significherebbe ricominciare da zero rispetto a un ciclo, quello aperto a Firenze, che il prossimo anno sarà al terzo, fatidico, capitolo. Insomma, a pensarci bene, forse forse andare oggi al Milan, sia per Pradè che per Montella, non significherebbe necessariamente andare a vincere subito altrove.
Resta tuttavia un'ultima riflessione, sul come e sul perchè queste voci arrivino oggi a Firenze, mentre prosegue il silenzioso conto alla rovescia per la finale di Coppa Italia. Se la società viola, su Montella almeno, sembra al riparo da qualsiasi interferenza anche per una clausola rescissoria, per il diesse il continuo rinvio del rinnovo non ha fatto altro che alimentare proprio queste voci. E' normale, in altri termini, che un dirigente che tanto bene ha fatto da quando è arrivato a Firenze finisca nel mirino di altri club, esattamente come un giocatore. E' semmai meno spiegabile perchè la Fiorentina, ancora oggi, e di fronte a certi risultati, ne rimandi il rinnovo lasciando che talune voci circolino liberamente, quasi che il lavoro svolto fin qui non avesse pienamente convinto.