QUANDO IL CALCIO DIVENTA ANCHE PATETICO
Quanto è importante il cuore nel calcio? Per noi tifosi tantissimo altrimenti non si spiegherebbe l’amore incondizionato che proviamo per la nostra squadra, sempre e comunque. L’esperienza ci ha però insegnato che tale organo non è richiesto nelle prestazioni dei calciatori, il famoso “solo per la maglia” è uno slogan che ormai teniamo ben presente. Non parliamo poi della riconoscenza perché mi viene un attacco di ridarella (per non scrivere cose più antipatiche) che non finisce più.
Però improvvisamente troviamo un calciatore, un nome a caso Joaquin, che smania in modo eclatante, tanto da mettersi in scontro diretto con la Fiorentina, per tornare al Betis Siviglia squadra è città che lui ama tanto.
Il suo attaccamento alla squadra spagnola è però ciclico, visto che nel 2006 ne volle venir via inscenando una querelle come quella attuale. E’ una passione ad intermittenza, probabilmente.
Le cose in settimana si sono notevolmente complicate e l’unica soluzione pare la reale cessione del calciatore. Le sue parole mettono un po’ d’ansia e credo che anche la società e il signor Montella abbiano le loro colpe in quello che stiamo adesso vivendo. L’esclusione per due mesi dalla squadra e gli allenamenti in solitario, abbandonato da tutti, inquietano molto come la sollecitazione a trovarsi un’altra squadra (ogni tanto succede in Fiorentina!).
C’è da dire che nel girone di ritorno dello scorso campionato fu uno degli elementi più validi, tanto da entrare con irruenza nei cuori di tutti noi ma forse non tanto da convincerlo a rimanere per un altro anno.
Avendo messo su il broncio, credo proprio che non giovi a nessuno farlo rimanere controvoglia ed inviarlo, casomai, un anno in tribuna.
Su una cosa però non sono d’accordo con Joaquin, e girando sui social ne ho avuto la conferma, ed è lo sbandierare che i tifosi lo sostengono in questa sua battaglia. Noi vorremmo che lui rimanesse ancora in viola, ci sentiremmo, dopo la bella gara di inizio col Milan, ancora più forti con lui sulla fascia e Sousa avrebbe a disposizione la sua classe e la sua esperienza.
Per liberarsi di una squadra dove non stanno bene i calciatori trovano tutti i modi, alla faccia dei contratti, e speriamo che adesso non inizi la moda del patetico.
Al cuor non si comanda e noi dovremo farcene una ragione. Dopo le lacrime assurde di Milinkovic Savic che ci ha tradito ancora prima di “sposarci” per accasarsi alla Lazio, vogliamo non farci intenerire da quelle di un calciatore che ha comunque dato belle emozioni alla Fiorentina?
Ma il calcio non era uno sport per uomini veri?
La Signora in viola